Torna il caldo, dal ministero della Salute i consigli per combatterlo

Milano, 14 lug. (LaPresse) – “Le ondate di caldo saranno sempre più frequenti, questo è dimostrato. Avranno conseguenze gravi se non si interviene con misure a ridurre le cause alla base del cambiamento ambientale. E’ altrettanto importante che tutti gli operatori della sanità pubblica, mettano in atto delle misure per ridurre gli effetti sulla parte di popolazione più sensibile e vulnerabile: bambini e anziani”. Nessun allarmismo, ma Annamaria De Martino, dirigente generale per la prevenzione del ministero della Salute, non ha nascosto le insidie di questi giorni afosi durante l’incontro ‘Estate sicura, come vincere il caldo’ svoltosi allo Spazio Donna del padiglione Italia all’Expo di Milano. Rispetto al 2003, quando si ebbero migliaia di morti in Europa molto è stato fatto. Allora il fenomeno era poco conosciuto, il personale non era formato, mancava il coordinamento, mancavano anche dei protocolli d’intervento. L’Italia però reagì ed attivò già l’anno successivo un piano nazionale, che migliorò tutti questi aspetti. Ma non solo, ad esempio oggi è disponibile sul sito del ministero un dettaglio sistema nazionale previsione-allarme per ondate di calore, che coinvolge 27 città e consente di conoscere, con un anticipo di almeno 72 ore, l’arrivo di una situazione climatica a rischio per la salute.

L’informazione ai cittadini passa anche attraverso materiale disponibile negli ospedali e sul sito del ministero. E’ operativo anche un call center per l’emergenza estiva, che risponde componendo il numeo 1500. Non solo, il ministero incrociando le banche dati, ha oggi ben chiaro quali e quanti siano i cittadini più a rischio, e con il crescere del livello di allerta, fa scattare interventi e controlli sempre più puntuali e tempestivi. “Anche se la cosa migliore da fare, se magari si ha un vicino anziano, è verificare come sta chiamandolo o bussando alla sua porta” consiglia De Martino. I numeri sono inequivocabili: stando ad uno studio del 2012, c’è stata una riduzione stimata di 1.179 decessi in Italia tra 2006 e 2009. Il caldo intenso però continua a creare danni, lo dimostrano i dati illustrati oggi, relativi ai ricoveri presso i 4 maggiori ospedali milanesi tra il 2 e l’8 luglio scorsi: all’aumentare delle temperature, proporzionalmente salgono i ricoveri in pronto soccorso, con picchi tra 120 e 150 persone nei giorni più caldi.

Ma quali come ci si protegge? “La disidratazione è sicuramente il rischio maggiore. Il primo consiglio che voglio dare è quindi bere 1,5-2 litri di acqua – ha spiegato la De Martino – dalle 11 alle 18 non si deve uscire di casa. L’alimentazione poi deve essere leggera, con cibi leggeri e ricchi acqua come frutta e verdura, introducendo anche dei piccoli pasti durante la giornata per evitare di appesantirsi con pasti abbondanti”. Infine, secondo De Martino bisogna anche stare attenti in casa: “Bisogna stare molto attenti al microclima delle abitazioni: se si usa l’aria condizionata, vanno evitate le temperature troppo basse, mai scendere sotto i 26-27 gradi, si devono poi schermare i vetri e cambiare l’aria di notte”. Servono gli integratori così pubblicizzati? “L’acqua è la soluzione migliore, gli integratori possono essere consigliati dal medico curante, per integrare potassio e sodio, ma prenderli sempre, lo si può fare solo sulla scorta del consiglio del medico curante” risponde la De Martino. Insieme agli anziani, i bambini sono la categoria più a rischio: recenti studi dimostrano che ondate di caldo come quelle di questi giorni aumentano del 19% i parti prematuri. “In spiaggia, se si ha un bambino piccolo, non lo si porta. Quando hanno un anno, al massimo si può andare dalle 9 alle 10 del mattino, e lo stesso vale per gli anziani con patologie croniche” raccomanda la De Martino. Ma anche gli animali meritano cure speciali in questi giorni di afa: “Sono più sensibili di noi al caldo. Dobbiamo usare anche per loro le stesse precauzioni dedicate agli uomini – spiega De Martino – quindi bisogna tenerli in ambienti freschi, e fare in modo che abbiano sempre dell’acqua a disposizione. Anche loro devono mangiare in modo equilibrato”. Quando scatta l’allarme? “Bisogna far caso alla respirazione, che se è affannosa è sintomo di disidratazione”.