Sicurezza alimentare, Expo: strategia comune contro contraffazione

Rho Pero (Milano), 9 lug. (LaPresse) – “La frode alimentare è un nemico da battere, perché rappresenta anche una ferita alle nostre culture e alle nostre tradizioni. Serve un confronto con le polizie in modo che da Expo nascano nuove linee guida da adottare nei singoli Paesi”. L’invocazione ad una strategia comune mondiale lanciata dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, in videoconferenza al convegno ‘Contrastare il crimine alimentare, rafforzare la sicurezza alimentare’ è stata accolta con favore dai diversi ospiti internazionali intervenuti nell’Auditorium del Palazzo Italia ad Expo dal ministero della Salute, dal dicastero dell’Agricoltura e dall’arma dei carabinieri.

Giuseppe Ruocco, direttore generale Prevenzione del ministero della Sanità, ha detto: “L’Italia è particolarmente sensibile al fenomeno della contraffazione, perché noi abbiamo una tradizione e una qualità da difendere nel mondo. I nostri prodotti alimentari sono citati come esempio massimo di qualità. Nel solo 2014 – ha aggiunto ricordando le parole del ministro – sono state effettuate oltre 170mila ispezioni in 287.823 unità operative e alimentari ed è stato riscontrato solo il 17% di irregolarità”.

Il comandante del generale dei carabinieri, generale Tullio Del Sette, ha sottolineato: “Questa è una conferenza particolarmente importante che evidenzia la qualità e l’eccellenza dell’attività che viene svolta in Italia contro le frodi e le contraffazioni alimentari dai Nas, il comando di tutela della salute, retto dal compianto generale Cosimo Piccinno (morto a giugno, ndr.) per oltre sei anni con risultati di grandissimo livello”.

Del Sette ha poi consegnato una croce d’argento al merito dell’Arma dei carabinieri alla moglie di Piccinno per il “limpido esempio” in “oltre 41 anni di carriera nell’Arma con lungimirante azione di comando”. Il generale, ancora, ha ricordato il lavoro dei 38 nuclei Nas spalmati in Italia e dei più ‘giovani’ Nac (Nuclei antifrodi) che lavorano in collaborazione con il Mipaaf.

“Le frodi alimentari dal 2006 a oggi sono aumentate di dieci volte”, ha avvertito il premio Nobel per la Pace del 2007, Riccardo Valentini. Che ha ammonito: “Buttare il 40% del cibo è quantomeno un reato etico”. E poi: “Nel mondo ci sono 36 milioni di morti per malnutrizione e 29 milioni a causa dell’obesità”. “Lo standard della sicurezza alimentare dei Paesi è fondamentale. E’ un problema complesso: serve collaborazione. Possiamo solo ottenere dei risultati quando lavoriamo insieme”, ha fatto presente Bernard Url, direttore esecutivo dell’Auorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Mentre Didier Gautier, direttore generale del Servizio nazionale di indagini francese, ha informato: “Lavoriamo con cyberinquirenti per gli scandali sul web. Non si può transigere sul rischio sanitario. La Commissione Ue ha sviluppato un’applicazione per tracciare meglio i documenti sulla distribuzione alimentare”. Dal canto suo, Roberta Wagner, vicidirettrice per gli Affari regolatori della Food and drug administration americana, ha spiegato: “Non è assolutamente accettabile da parte delle imprese mettere a rischio la vita delle persone”. Negli Stati Uniti, chi ha cercato di fare il furbo ha dovuto pagare con “150 mila dollari di multa e due mesi di prigione”. Mano più pesante ad Hong Kong, dove si arriva a pagare le frodi con “500 mila dollari di multa e cinque anni di prigione – ha spiegato Gloria Tam, rappresentante del governo -. E’ un problema di salute pubblica. Controllo e prevenzione sono fondamentali”. Per Shay Chen, del ministro della Salute di Israele, “la difesa del cibo è molto importante e la sicurezza alimentare è un pilastro. La cooperazione internazionale è assolutamente la base per combattere la frode alimentare”.

Ecco un confronto globale che ha coinvolto diversi Paesi, dal Giappone al Portogallo, dal Gabon all’Irlanda. L’unione fa la forza. Un concetto ricorrente anche negli altri interventi del convegno. Per Giovanni Kessler, direttore generale dell’Olaf, l’Ufficio anti-frodi europei, “le frodi sui fondi agricoli e sulla provenienza delle merci sono spesso causa di quelle alimentari”. Eric Marin, della Commissione europea, è stato categorico: “Non si può essere tolleranti con chi compie frodi”. Secondo Carmen Joseph Savelli, dirigente dell’Organizzazione mondiale della sanità, occorre “condividere informazioni nell’interesse globale. Dobbiamo lavorare insieme con disciplina contro le frodi”. Andrew Cannavan, direttore generale della Fao, ha poi spiegato: “Abbiamo bisogno di strumenti a livello mondiale di controllo. Dobbiamo passarci le informazioni e stare attenti alla tracciabilità dei prodotti”.

A chiudere i lavori il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina: “Nei primi mesi del 2015 sono state eseguite 49mila verifiche da Mipaaf e ministero della Salute, il 14% in più rispetto allo scorso anno e abbiamo portato a termine con successo 300 azioni a tutela del Made in Italy nel mondo”.