Roma, 1 lug. (LaPresse) – Dieci arresti a Milano. Due a Roma. “Oggi è una giornata importante nella lotta contro il terrorismo, cui è stato inflitto un duro colpo”. Le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, evidenziano l’importanza delle operazioni antiterrorismo avvenute tra Roma, Milano, Grosseto e Bergamo. Duro colpo perché con l’operazione condotta dalla Digos di Milano sono stati smantellati due nuclei familiari, legati tra loro. Il primo formato da cittadini italiani vicini all’Islam e, a quanto pare, in procinto di partire per la Siria. Il secondo composto da cittadini di origine albanese residenti a Grosseto.
Il collegamento tra le due famiglie è Maria Giulia Sergio, una ragazza di 28 anni originaria di Torre del Greco convertita all’Islam, il cui nome è noto da mesi al reparto Antiterrorismo del Viminale. Maria Giulia (che, dopo la conversione, è divenuta Fatima) ha sposato a settembre un membro della famiglia albanese di Grosseto. I due, poi, sono partiti insieme per la Siria. Proprio da Maria Giulia sono partite le indagini della polizia di Milano.
Una volta individuati, fin da ottobre, la giovane e il marito, il nucleo investigativo è riuscito a ricostruire il percorso compiuto dalla coppia per raggiungere la Siria e ha così scoperto qual è un metodo usato per spostare gli stranieri che vogliono raggiungere il Califfato.
Le indagini si sono quindi allargate alle famiglie dei due giovani: gli arresti, difatti, hanno riguardato il padre, la madre, lo zio e la sorella di Maria Giulia. Tra gli arrestati ci sono, inoltre, la suocera della ragazza e lo zio di quest’ultima.
L’altra operazione di giornata è avvenuta a Roma: due cittadini maghrebini sono stati arrestati per associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transnazionalità del reato. Un terzo indagato, invece, è già detenuto per reati di terrorismo in Marocco. L’operazione è nata dalle indagini svolte sull’attività di uno dei due uomini, Ahmed Masseoudi, amministratore e coordinatore dell’attività di un sito internet di matrice jihadista. L’altro uomo, Abderrahim El Khalfi, era invece addetto ad alcune specifiche sezioni del sito e alle spese di finanziamento.
L’indagine dei Ros che ha portato all’arresto dei due maghrebini è la prima in Italia a riguardare un forum affiliato ad al-Qaida. Il forum in questione, chiamato ‘i7ur.com’ (acronimo arabo di “Ashak al-Hur”, in italiano “Amanti delle Vergini”, denominazione simbolica, in quanto le “Hur” sono le vergini assegnate in paradiso ai martiri morti in battaglia), offriva ai visitatori alcune indicazioni pratiche per possibili attentati terroristici sia in Occidente sia nei paesi con governi ritenuti “apostati”. Ai navigatori veniva fornito anche il materiale didattico di addestramento al terrorismo, come video e manuali sull’utilizzo di alcune armi e sulla produzione di sostanze chimiche, nonché le istruzioni per sottrarsi al monitoraggio online delle forze dell’ordine.