Asti, 1 lug. (LaPresse) – Il processo nei confronti di Michele Buoninconti si svolgerà con rito abbreviato condizionato dall’acquisizione della consulenza sulle celle telefoniche. La richiesta, accolta dal gup di Asti è stata fatta dai difensori di Michele Buoninconti, accusato di aver ucciso e nascosto il cadavere della moglie Elena Ceste. “La perizia è dirompente – ha affermato l’avvocato Chiara Girola a LaPresse, che assiste Buoninconti con il collega Massimo Tortoroglio -. Capace di scardinare l’intero impianto probatorio. Per questo siamo soddisfatti che il Gup abbia accolto la nostra richiesta: riteniamo infatti che sia rilevante per la difesa. Durante la prossima udienza del 22 luglio, potremo fare confrontare alcuni periti: per noi il fango trovato sugli abiti non è riconducibile al rio Mersa o al cortile dell’abitazione. E quindi contestiamo i risultati della Procura. In più ci sarà un chiarimento sulla perizia delle celle telefoniche. La nostra difesa è critica a riguardo e rileva delle omissioni e degli errori.Per noi la perizia risulta inverosimile o addirittura impossibile”.
Una consulenza sui tabulati telefonici “che secondo noi – aggiunge l’avvocato di Michele Buoninconti Chiara Girola – apre un fronte nuovo che andrà approfondito.Per questo auspicavamo che venisse accolta la richiesta di ammissione delle celle telefoniche”.
Prossima udienza il 22 luglio-. I legali si dicono inoltre soddisfatti della disponibilità del giudice che ha anche disposto per la prossima udienza, il 22 luglio, il confronto dei periti di accusa e difesa sulle tracce di terriccio trovati sui vestiti della donna.
“Ci aspettavamo quello che sta accadendo – continua l’avvocato Girola -. E non abbiamo fatto eccezioni sulla costituzione di parte civile sia all’associazione Penelope che ai familiari della vittima. E’ un loro diritto. Abbiamo tutto sotto controllo. Noi siamo sereni abbiamo fiducia nel giudice. Il nostro assistito conosce tutti gli atti e questa mattina è stato collaborativo e molto tranquillo”.