Napoli, 30 giu. (LaPresse) – Una lite per l’acquisto di stupefacenti non pagate. Poi la morte. Sarebbero stati individuati dai carabinieri della compagnia Napoli Vomero e della tenenza di Cercola (Napoli) i mandanti ed esecutori dell’omicidio di Raffaele Canfora, 25enne, avvenuto nel napoletano il 18 marzo scorso.
Gli arrestati -. In manette sono finiti quattro cittadini originari di Napoli. Si tratta di Raffaele Stefanelli, classe 1989, Gaetano Amato, nato nell’83, Gennaro De Luca, classe 1979, e di Patrizia Zinno, del 1964. Per Stefanelli l’accusa è di omicidio, mentre gli altri tre sono ritenuti responsabili di favoreggiamento e di occultamento di cadavere. Per tutti e quattro si sono spalancate le porte del carcere di Poggioreale. Oltre alle accuse di omicidio, detenzione e porto abusivo di armi comuni e da guerra, distruzione e soppressione di cadavere, danneggiamento seguito da incendio e favoreggiamento personale, ci sarebbe anche l’aggravante di finalità mafiose. L’omicidio sarebbe, infatti, scaturito a causa di attriti tra gruppi camorristici dovuti al controllo dello spaccio di droga nell’area est di Napoli.
La ricostruzione -. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, coordinate dai magistrati della direzione distrettuale antimafia, il giovane, inconsapevole, prelevò i suoi amici dal ‘Rione Conocal’. La vittima si spostò da Napoli a Ercolano, dove gli amici si rivelarono i suoi carnefici. Gli assassini, sempre secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, occultarono il cadavere del 25enne nelle campagne casertane, localizzate vicino alla ‘Valle di Maddaloni’.La locale autorità giudiziaria ha emesso due misure cautelari: una dal giudice per le indagini preliminari del tribunale ordinario verso 4 persone e l’altra dal gip del tribunale per i minorenni verso un altro soggetto.