Biella, 24 giu. (LaPresse) – Veniva venduto come ‘pellet di legno vergine di faggio‘, ma dai controlli è emerso che il prodotto era contaminato da considerevoli quantità di metalli pesanti. Il personale del corpo forestale di Biella ha così sequestrato 100 tonnellate di questo combustibile in un punto vendita nel biellese.
Il sequestro è stato condotto nell’ambito dell’operazione nazionale ‘Blu pellet’, che ha impegnato 300 agenti del Corpo forestale. Nelle 80 perquisizioni eseguite tra Lombardia, Piemonte, Campania, Basilicata e Calabria sono state sequestrate in totale oltre 300 tonnellate di materiale, che dovrà poi essere smaltito. Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del tribunale di Pavia, è stato possibile risalire alla ditta produttrice del pellet, che opera in provincia di Lecco, e che si occupa anche di gestione, recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse.
Il pellet sequestrato aveva una colorazione che variava dal blu, al rosso e al verde, causata da un’alta concentrazione di nichel, cromo, zinco, cadmio e rame. Per il presidente del consiglio di amministrazione e il consigliere delegato della società produttrice del pellet è scattata la denuncia per una presunta commissione dei reati di illecito smaltimento di rifiuti e di frode in commercio. Intanto, proseguono le indagini per appurare l’eventuale pericolosità per la salute pubblica, legata all’utilizzo del pellet contaminato.