Enciclica, plauso da Onu a Hollande, esultano gli ambientalisti

di Denise Faticante

Roma, 18 giu. (LaPresse)- Un plauso generale, una soddisfazione, un sospiro di sollievo e una speranza. Sono variegate ma all’unisono le reazioni all’Enciclica del Papa ‘Laudato si’ presentata oggi in Vaticano. Uno dei primi commenti giunti è quello del segretario generale Ban Ki-moon che pochi mesi fa era venuto in Italia per incontrare, tra le altre personalità, il Papa e parlare con lui di clima e di riscaldamento globale. Il messaggio del documento del Papa nel giro di poche ore, come era prevedibile, è deflagrato tra le associazioni ambientaliste: dal Wwf a Greenpeace passando per il mondo delle Ong. Molte di loro domenica 28 giugno marceranno verso piazza San Pietro per salutare il Pontefice e la sua ‘Laudato si’.

I politiici. Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha dato il benvenuto all’enciclica e ha invitato i governi ad adottare quest’anno alla conferenza sul clima di Parigi un accordo “ambizioso” contro il cambiamento climatico. “La sua prima enciclica mette in evidenza che il cambiamento climatico è una delle principali sfide che affronta l’umanità e che è una questione morale che richiede un dialogo rispettoso con tutte le parti della società”, afferma Ban Ki-moon. Si è fatta sentire anche la voce di Francois Hollande da Parigi. “L’enciclica di Papa Francesco – si legge in una nota diffusa dall’Eliseo- rimette la sfida ecologica in una prospettiva umanistica e ricorda al mondo” l’esigenza di “solidarietà per il proprio destino”. Dall’Italia è un coro unanime di plauso e felicitazioni. Chiara Braga, deputata e Responsabile nazionale Ambiente del Partito Democratico afferma: “Con ‘Laudato Si”, la prima in assoluto dedicata al Creato e ispirata al Cantico del Santo povero di Assisi, Papa Francesco richiama tutti ad un forte e lungimirante impegno a costruire, senza più alibi, una società più giusta, attenta all’ecosistema e solidale”. “Il pensiero di Papa Francesco offre una visione integrale della questione ecologica. Guarda lontano, al futuro delle prossime generazioni e alla stessa sopravvivenza della Terra, ‘casa comune’ di tutti gli uomini. Si tratta di un contributo indirizzato a tutti, credenti e non credenti, che è molto impegnativo soprattutto per chi ha responsabilità politiche, economiche e sociali”, è il commento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota diffusa dall’ufficio stampa del Quirinale. Il presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello chiede di “seguire Francesco per salvare la terra”. Marco Furfaro di Sel chiede che, così come richiesto da Francesco, “la cura del pianeta sia al centro della poltica”.

Ambientalisti. Grande soddisfazione dal mondo ambientalista. Per il Wwf International “Il messaggio di Papa Francesco aggiunge un approccio morale, tanto necessario per il dibattito sul clima. Il cambiamento climatico non è più solo una questione scientifica; è sempre più una questione morale ed etica. Esso colpisce le vite, i mezzi di sussistenza e i diritti di tutti, in particolare delle comunità povere, emarginate e vulnerabili”. Anche Greenpeace accoglie con gioia l’importante intervento di Papa Francesco “nella battaglia comune dell’umanità per contrastare catastrofici cambiamenti climatici”. Lo afferma Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International, per il quale “questa prima Enciclica sull’ambiente porta il mondo un passo piu’ vicino al punto di svolta, quando abbandoneremo i combustibili fossili per abbracciare un mondo 100 per cento rinnovabile, per tutti, entro la meta’ di questo secolo”. Per L’Enpa “L’encicliclica costituisca un’esortazione alla messa in atto di politiche volte a salvaguadare il pianeta e tutte le creature viventi che lo popolano”. Per Carlo Petrini, che ha fondato e guida Slow Food, parlare di ‘Papa verde’ o di ‘Enciclica verde’ è “riduttivo”. “E’ riduttivo – tiene a sottolineare il presidente di Slow Food- perché alla base del pensiero di Bergoglio non c’è solo l’attenzione all’ambiente, ma un modello nuovo che lui chiama ecologia integrale: quindi non c’è solo la natura, l’ambiente, ma l’umanità sofferente perché gli stili di vita in atto distruggono l’ambiente”. Petrini parla di “un pensiero alto di un nuovo Umanesimo, un pensiero di cui tutti avvertiamo l’esigenza”, presente nell’enciclica di Bergoglio.