Roma, 17 giu. (LaPresse) – “A regime normale si assumono ogni anno 20mila persone. Noi investiamo sulla scuola e proponiamo di farne 100mila. I precari, che sono tre volte tanto, vorrebbero essere assunti tutti e ovviamente non è possibile perché si entra nella scuola vincendo un concorso non altrimenti”. Lo scrive il premier Matteo Renzi su Facebook, parlando della riforma sulla scuola.
“Noi ci siamo – aggiunge – pronti al confronto fin dalla prossima conferenza nazionale sulla scuola. Se il disegno di legge già approvato alla Camera va in porto anche al Senato, la scuola italiana ha più risorse, più personale ed è più forte. Perché dopo anni di tagli finalmente c’è chi investe sulla scuole non a parole, non nei convegni”.
E sul disegno di legge ‘Buona scuola’ il premier aggiunge: “prevede centomila professori in più, una diversa organizzazione basata sull’autonomia, più soldi per la formazione e finalmente il merito nella valutazione. Per la prima volta un Governo mette più soldi (tanti) sulla scuola perché per noi è strategico. Basta coi tagli alla scuola, investiamo finalmente! In molti però hanno contestato questo provvedimento chiedendone il ritiro e dicendo che avrebbe distrutto la scuola pubblica. Al Senato di conseguenza il provvedimento è bloccato da migliaia di emendamenti che cercano di stopparne l’approvazione”. Lo scrive il premier Matteo Renzi su Facebook.
Class action. “Entro pochi giorni metteremo a disposizione dei precari danneggiati il modello di diffida da inviare. Il Parlamento ha programmato l’assunzione di 150mila precari, poi se ne sono persi per strada un terzo. Ora non se ne vuole fare nessuna. La misura è colma. Il Governo, che ha scelto questa cervellotica strada del ddl, abbandonando il decreto legge iniziale, non cada in questo errore. Andrebbe incontro ad una protesta senza precedenti”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente Anief (Associazione professionale sindacale), commentando le dichiarazioni del premier Matteo Renzi a proposito dell’impossibilità di assumere a settembre i precari della scuola.
“Se le cose stanno così – commenta Pacifico – se è vero che il piano straordinario di assunzioni non si farà più, il Governo risponderà in tribunale del suo operato. Entro pochi giorni avvieremo una class action. Siamo pronti a inondare i tribunali del lavoro di decine di migliaia di ricorsi, per l’ennesimo aggiramento della direttiva Ue 70/1999 sulla stabilizzazione obbligatoria del personale che ha svolto almeno tre anni su posto vacante. Sarebbe paradossale che nell’anno in cui sono stati stanziati i finanziamenti pubblici per le assunzioni, per realizzare quanto indicato e intimato dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo a fine novembre 2014, dovessimo far saltare tutto”.
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