Torino, 17 giu. (LaPresse) – Social network, smartphone e community virtuali, come lo sviluppo tecnologico ha cambiato il modo di comunicare, rendendoci più connessi e al tempo stesso più distanti: è questo l’argomento che più ha affascinato gli studenti torinesi impegnati nella prima prova della maturità. Sei ore per cimentarsi con il tema, uguale per tutti, dai licei agli istituti professionali. Tracce che nel complesso sono state giudicate dai ragazzi interessanti e molto vicine alla loro quotidianità. La maggior parte ha scelto il saggio breve nell’ambito tecnico-scientifico: “Era quello con il taglio più moderno e coinvolgente – racconta Gloria Russo del liceo classico Gioberti -. Ogni giorno viviamo l’effetto del progresso informatico sulla nostra vita, perché ormai influenza le nostre relazioni a ogni livello”.
In tanti hanno preferito anche cimentarsi con la questione del Mediterraneo come crocevia di culture e storia: “L’immigrazione e i conflitti nel vicino Medio Oriente sono al centro dell’attualità e più volte ne abbiamo parlato in classe”, dice Valentina Carubia, che il prossimo anno si iscriverà a Scienze Internazionali. Lorenzo Trevisio si è misurato, invece, con le sfide del XXI secolo: “Anche se ho trovato le proposte più facili del previsto – commenta -, mi aspettavo un altro tipo di tracce nell’anno in cui ricorrono il 750esimo anniversario della pubblicazione della Divina Commedia di Dante e il centenario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale”.
Più complicata la traccia storica sulla Resistenza, troppo generiche e libere secondo gli studenti torinesi quelle sulla letteratura come esperienza di vita e sulla giovane pakistana Malala Yousafzai. Nicole Chimet del liceo scientifico Gobetti è una delle poche ad aver invece affrontato l’analisi del testo di Italo Calvino: “Avevamo già letto con l’insegnante ‘Il sentiero dei nidi di ragno’ – racconta – Il passo selezionato non era troppo complicato, ma richiedeva una profonda riflessione e conoscenza del libro”.
Ancora per qualche giorno i piani per il futuro restano in stand–by. Oggi c’è da pensare alla seconda prova, quella più temuta dalla maggior parte dei ragazzi. Per i nuovi indirizzi introdotti dalla riforma Gelmini si tratta di una prima assoluta: “Il tema non ci preoccupava più di tanto – confessa Matteo Marcon, che studia Scienze Applicate al liceo scientifico Giordano Bruno -. Con il nuovo ordinamento non sappiamo ancora bene cosa aspettarci dal compito di matematica, così come dal quizzone di lunedì prossimo”.