Roma, 16 giu. (LaPresse) – Applicare il regolamento di Dublino fino in fondo, impegnando il Governo “a valorizzare a pieno, per quanto di sua competenza, in sede europea e nazionale” quanto previsto dall’articolo 17 del Regolamento di Dublino III, “promuovendo un sistema di asilo europeo che consenta un’equa ripartizione degli oneri tra gli Stati membri di primo ingresso e gli altri”. E’ quanto prevede la risoluzione presentata ieri da Laura Ravetto, presidente del comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia d’immigrazione.
Il Regolamento di Dublino III prevede che la competenza per l’esame della domanda di protezione internazionale del migrante ricada sul Paese di primo ingresso. Ma, altrettanto espressamente, include le cosiddette clausole discrezionali all’articolo 17, e cioè la clausola di sovranità e la clausola umanitaria.
La prima stabilisce che uno Stato membro, a prescindere dal principio dello Stato ‘di primo approdo’ fissato dal Regolamento di Dublino, può sempre decidere – sempre soltanto comunque su base volontaria – di assumere la responsabilità di esaminare una richiesta di asilo presentata in frontiera o sul territorio, anche se, in base ai criteri ordinari, la competenza dovrebbe essere attribuita ad altro Stato membro.
La seconda, invece, che qualsiasi Stato membro, pur non essendo competente per l’esame della domanda secondo i criteri ordinari, può diventarlo in considerazione di esigenze familiari o umanitarie del richiedente asilo. La risoluzione ha già ottenuto il parere favorevole del Governo. Si aspetta ora il voto in aula.