Roma, 10 giu. (LaPresse) Dopo la visita a Expo, il presidente russo, Vladimir Putin ha incontrato Papa Francesco. Questa mattina ad accoglierlo a Milano era stato il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi.
50 minuti a colloquio con Bergoglio. E’ durato 50 minuto il faccia a faccia tra il presidente russo, Vladimir Putin e Papa Francesco. Putin è entrato nella sala di Sant’Ambrogio alle 18.14, quindi con un’ora e un quarto in ritardo rispetto alle previsioni. Bergoglio uscendo dalla sala del Tronetto ha salutato Putin con un ‘benvenuto’ in tedesco. Imponente il corteo delle 12 auto a seguito di Putin che hanno sfilato lungo via della Conciliazione, chiusa per il passaggio del presidente. Moltissime le persone, pellegrini, turisti, curiosi e romani, che si sono assiepate dietro le transenne. In piazza Pio XII, Putin è stato salutato da un gruppo di russi assiepati lungo le transenne. Ad accoglierlo nel cortile è stato padre George Ganswein, che lo stava attendendo dalle 17,25 insieme ai sette gentiluomini di sua santità e dodici soldati.
“Accordo Minsk 2 è la nostra bussola”. Incontro intenso quello di questa mattina con Matteo Renzi. Il premier italiano, nella conferenza stampa congiunta con Putin, successiva al bilaterale, ha spiegato che i due leader hanno condotto un “aggiornamento sui principali dossier internazionali”, a cominciare dalla questione Ucraina, “su cui ci sono ansie e speranze ed è un elemento di divisione. Abbiamo condiviso il principio, che l’accordo di Minsk 2 deve essere la bussola di tutti gli sforzi, e spero che tutti gli uomini di buona volontà lavorino perché l’accordo si applicato per superare questa fase di crisi”.
Sanzioni dannose. Abbiamo parlato delle sanzioni, ma scendendo sulla terra, non sul piano di abrogare le sanzioni o ridurle. Abbiamo parlato di come queste ci impediscono di lavorare” così il presidente russo Vladimir Putin, durante una conferenza stampa con il presidente del consiglio Matteo Renzi a Expo. Italia e Russia, ha aggiunto, hanno “dei progetti insieme, nelle infrastrutture.
Cinque secoli di rapporti. “La Russia e l’Italia sono legate da legami molto stretti, è una storia che conta cinque secoli. L’Italia è un investitore importante per la Russia, e con l’Italia collaboriamo nell’arena internazionale, e tra i primi abbiamo appoggiato candidatura italiana all’Expo 2015″ ha detto Vladimir Putin. “Da 160 anni la Russia partecipa all’Expo, all’Expo del 1906 a Milano raccogliemmo molte decorazioni. Il padiglione russo ad Expo 2015 è tra i più grandi con più di 4mila metri quadri di superficie” ha aggiunto.
Le attività agricole della Russia e l’acqua potabile russa, ha proseguito Putin, “garantiscono la sicurezza alimentare mondiale“. Il presidente ha quindi sottolineato l’importanza della Russia come Paese esportatore di cereali, il terzo al mondo. Parlando del padiglione Expo, Putin ha ricordato la parte dedicata agli scienziati russi e quella dedicata alla cucina e alle bevande.
Renzi: “Lavoro che possiamo fare insieme ha radici profonde”. “Dall’Expo tutti insieme dobbiamo far ripartire la tradizionale amicizia tra Italia e Russia, per affrontare le sfide in cui abbiam posizioni divergenti e quelle dove siamo insieme. Il lavoro che possiamo fare insieme ha radici antiche”. Così Matteo Renzi, nel suo discorso alla cerimonia del Russian national day, cui presenzia Vladimir Putin “Lo scambio culturale tra i nostri Peasi, è ciò che ha fatto grande il rapporto Italia-Russia” ha spiegato Renzi, ricordando come Fedor Dostoevskij scrisse proprio in Italia la celebre frase ‘La bellezza salva il mondo’. “Diamo molta importanza al lavoro dell’Epxo, perché non è solo una tradizione o un appuntamento fieristico, turistico e commerciale. Noi vogliamo fare dell’Expo un’occasione per riflettere sui grandi della nutrizione, il mondo è davanti a un bivio, possiamo sconfiggere la fame nel mondo”.
(Foto Reuters)