Incidente Roma, convalidato fermo del 17enne: era alla guida. Tensione al presidio di Casa Pound

Roma, 3 giu. (LaPresse)- E’ stato convalidato il fermo del ragazzo 17enne accusato di essere alla guida dell’auto che mercoledì scorso ha investito nove persone uccidendone una a Roma, in via Boccea.

“Il mio assistito si è spaventato e non si è fermato all’alt perché in una circostanza precedente era stato picchiato dalla polizia e pensava di prendere di nuovo delle botte, perché non aveva patente e assicurazione”. Così l’avvocato Antonio Gugliotta, difensore del diciassettenne fermato lunedì scorso. A chi gli chiedeva se il 17enne si sia reso conto di quello che ha fatto, il difensore ha risposto: “Non credo, il problema infatti è proprio questo: di valutare il grado di maturità del minore”. “Faremo delle richieste soprattutto finalizzate ad accertare il grado di maturità del ragazzo”, ha detto Gugliotta.

Tensione al presidio di Casa Pound. C’è stato un contatto tra la polizia e i centri sociali in seguito a una manifestazione autorizzata organizzata da CasaPound alla fermata Battistini di Roma per l’episodio avvenuto mercoledì scorso in via Boccea, dove un’auto ha investito nove persone uccidendone una. I manifestanti dei centri sociali hanno cercato di impedire il presidio fisso di CasaPound e gli agenti sono entrati in contatto con loro per garantire la continuazione della manifestazione.



Indagato il padre dei fermati. Risulta indagato per concorso in omicidio volontario anche il padre dei due fratelli fermati lunedì: l’uomo in più occasioni si è autoaccusato, ha riferito di essere lui alla guida, ubriaco, quel mercoledì sera, ma gli inquirenti allo stato non sembrano dare peso alla sua versione dei fatti.

Chi indaga è comunque al lavoro per capire se nella Lancia Lybra vi fossero tre o quattro persone. Per gli investigatori al volante vi era il 17enne, la moglie si trovava sul sedile posteriore. “Probabilmente il signor Bahto è a piede libero a causa delle sue gravi condizioni di salute – aggiunte il penalista – Del resto altrimenti sarebbe indagato per autocalunnia. Sul suo corpo sono state riscontrate diverse lesioni e ferite riconducibili all’esplosione dell’airbag compatibili con l’incidente”.

Per Maddalena abbiamo presentato istanza di riesame al tribunale della libertà, le possibilità che torni libera non sono molte, considerando l’attenzione mediatica. Noi ovviamente difendiamo il diritto, non il delitto. Il comune parte civile? I soggetti in questione sono nullatenenti, sarà dura arrivare a un riconoscimento di natura economica”. L’avvocato Gugliotta, è intervenuta stamattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

“Stando a quanto riferito fino a questo momento, risulta che sia Maddalena che Samuel fossero sul sedile posteriore della vettura. Ovviamente questo è ancora al vaglio degli inquirenti. “Con Samuel non ho potuto parlare, per ora c’è un divieto di colloquio col difensore imposto dalla procura, ho parlato solo con Maddalena che conferma quanto dichiarato dal suocero, anche lui indagato: loro riferiscono che in macchina in totale erano in quattro, non ci sarebbe una quinta persona”, ha detto il legale.

“Maddalena non sta bene – ha aggiunto l’avvocato- l’incidente l’ha sconvolta. Lei è molto turbata, la vettura non la guidava lei, quindi, salvo la responsabilità che le si vuole attribuire nel procedimento penale, non si può sminuire l’impatto che un episodio come questo può avere su una ragazza di diciassette anni”.