Sbarchi, i pm: Sul barcone 850 migranti. Superstiti parlano di collisione con mercantile

Catania, 21 apr. (LaPresse) – Non è ancora possibile accertare con precisione il numero delle persone morte durante il naufragio avvenuto domenica nel Canale di Sicilia ma il report del mercantile portoghese intervenuto per prestare soccorso ha stimato approssimativamente che sull’imbarcazione c’erano 850 persone. E’ quanto si legge in una nota della procura di Catania che spiega che le indicazioni provenienti dai superstiti “sono approssimative e indicano comunque alcune centinaia di morti (tra i 400 e i 950)”. L’esiguo numero di superstiti potrebbe dipendere anche dal fatto che molti migranti, tra cui le donne e i bambini, erano stati chiusi nelle stive. Le indagini, sottolinea la procura, continuano anche al fine di accertare con precisione il numero dei morti.

SUPERSTITI: COLLISIONE CON MERCANTILE. Tra le cause del naufragio ci sarebbe stata anche la collisione con il mercantile portoghese che stava prestando soccorso. E’ quanto emerge dai racconti dei superstiti. “Per quanto riguarda la dinamica del naufragio – si legge in una nota della procura di Catania – risulta che hanno concorso due cause: da un lato le manovre errate compiute dal comandante del peschereccio, che nel tentativo di abbordare il mercantile, ha portato il peschereccio a collidere con la nave più grande; dall’altra il sovraffollamento del natante, che è stato sbilanciato dalle manovre errate e dagli spostamenti dei migranti a bordo. Si è perciò capovolta”.

ARRESTATI DUE SCAFISTI. I due scafisti del barcone naufragato, arrestati ieri a Catania, sono accusati di omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, ha spiegato che entrambi sono stati riconosciuti dai superstiti che erano a bordo della nave Gregoretti e dal giovane del Bangladesh ricoverato in Catania, a cui sono state mostrate delle fotografie. I due scafisti fermati sono il comandante della imbarcazione, Mohammed Alì Malek, di nazionalità tunisina, 27 anni e un membro dell’equipaggio 25enne, Mahmud Bikhit, di nazionalità siriana. Il comandante è stato fermato per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il componente dell’equipaggio solo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.