Roma, 30 mar. (LaPresse) – Un blitz dei carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale nel comune di Ischia hanno portato all’arresto di 11 persone tra cui il sindaco dell’Isola, Giuseppe Ferrandino del Pd. Nel mirino degli investigatori un sistema di tangenti versate a pubblici ufficiali per aggiudicarsi appalti. L’operazione ha visto coinvolti i militari del comando carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, coadiuvati dai comandi provinciali carabinieri di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona. I militari hanno dato esecuzione alle undici misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Napoli, Amelia Primavera. Il reparto ha svolto l’azione sotto la direzione della procura della Repubblica di Napoli, il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e sostituti procuratori Woodcock, Carrano e Loreto.

Gli investigatori, che lavorano sull’inchiesta da due anni, hanno accertato che Francesco Simone, 58 anni, responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo ‘Cpl Concordia’ (una cooperativa leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas) avrebbe costituito “fondi neri mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (Tunita sarl), riconducibile allo stesso Simone”, utilizzati prevalentemente per pagare le tangenti, “in un assetto sistematicamente teso a turbare la libertà degli incanti”. Francesco Simone ha potuto operare grazie alla complicità dei vertici della società, nello specifico il presidente, Roberto Casari, il responsabile dell’area Tirreno, Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa, Bruno Santorelli, il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Cpl distribuzione, Maurizio Rinaldi, nonché con Massimo Continati e Giorgio Montali (rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno) e Massimiliano D’Errico (imprenditore casertano).

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