Milano, 5 gen. (LaPresse) – Il gip di Milano Giuseppe Gennari ha convalidato il fermo per Andrea Magnani, il bancario 32enne accusato di aver aiutato Martina Levato e Alexander Boettcher a mettere in atto l’agguato a Pietro Barbini, sfigurato con l’acido il 28 dicembre scorso. Nell’atto di convalida del fermo, il gip ha anche disposto la custodia cautelare in carcere per Magnani, che è detenuto ad Opera proprio per tenerlo lontano dalla ‘coppia diabolica’ che invece si trova a San Vittore. Nel frattempo le indagini si stanno allargando per chiarire se Magnani abbia preso parte anche anche agli altri agguati ai giovani colpiti dall’acido, il fotografo Giuliano C. e lo studente di economia alla Bicocca Stefano S. Per il gip, Magnani “ha uno stabile collegamento con il territorio estero”, visto che la moglie è nata in Bielorussia, e questo rende concreto il pericolo di fuga. Nelle 18 pagine di provvedimento, il giudice ha scritto che Magnani ha anche cercato di inquinare le prove, perché a più riprese, interrogato dalla polizia, ha cercato di discolpare Martina. Il gip ha anche riconosciuto il rischio di recidiva, dato che a casa di Magnani la polizia ha trovato acido muriatico e spray urticante simili a quelli impiegati nelle aggressioni di Barbini e del fotografo Graziano C. Per il gip queste sono sono “ragioni più che ragionevoli” per disporre la custodia cautelare in carcere.