Roma, 30 gen. (LaPresse) – Anche se con un po’ di ritardo rispetto agli altri Paesi, anche l’Italia si avvia a diventare ‘iperconnessa’. Secondo il Rapporto Italia 2015 dell’Eurispes, infatti, il 67% degli italiani si è ormai dotato di uno smartphone, superando, seppure di poco, la diffusione dei pc portatili (64,4%), dei computer fissi (62,7%) e dei lettori dvd (62,6%). Per quanto riguarda altri dispositivi, circa un terzo del campione afferma di possedere un tablet/ipad (36,8%), l’abbonamento alla tv a pagamento (36%), una smart tv (33,3%), un lettore mp3/Ipod (30,7%), una consolle per videogiochi (Playstation/PSP/Xbox/Wii) (29,1%), mentre solo l’11,3% ha un e-book. L’utilizzo del telefonino avviene per lo più per chiamare ed essere chiamati (99,5%) e inviare e ricevere sms (88%). Molto diffusa è anche l’abitudine di fare foto/filmati (65,3%), inviare/ricevere foto/video (64,1%), navigare su Internet (61,2%), comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). Secondo le rilevazioni, la metà degli intervistati usa le applicazioni e il 41,8% sostiene di usare i social network (Facebook, Twitter ecc.) tramite smartphone. Il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo (31,1%) gioca. Internet, invece, viene utilizzato soprattutto per cercare informazioni di interesse personale (98,4%) e inviare e ricevere email (88,2%) e dalla larga maggioranza per guardare filmati su YouTube (64,6%) e utilizzare social network (60%). Oltre la metà di chi naviga ormai fa acquisti (59,9%) e controlla il proprio conto bancario (53%) online. Il 48,5% scarica musica/film/giochi/video. Per quanto riguarda i social netwotk, Facebook è di gran lunga il preferito, con quasi totalità del campione (95,7%) che afferma di usarlo in maniera attiva. Molti hanno un account anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e Linkedin (20,9%). Interessante, infine, il dato sulla privacy: il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma di aver sentito violata la propria privacy perché qualcuno ha pubblicato online foto in cui era presente, il 15,5% ha provato questa sensazione vedendo pubblicato un video in cui era presente, il 14,3% ha sentito violare la propria privacy da frasi pubblicate online che rivelavano suoi fatti personali.