Legambiente, 2 febbraio Giornata mondiale zone umide: 53 in Italia

Roma, 29 gen. (LaPresse) – Per la Giornata Mondiale delle zone umide che si celebra ogni anno il 2 febbraio Legambiente si impegna a guidare le scolaresche in escursioni alla scoperta della flora e della fauna di questi ecosistemi. Paludi, torbiere, distese di acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata sono, infatti, luoghi fondamentali per la conservazione della biodiversità terrestre, ma anche tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. La tutela delle zone umide a livello mondiale è stata sancita il 2 febbraio 1971 dalla Convenzione di Ramsar, che è sottoscritta oggi da 168 Paesi.

In Italia queste aree sono 53 secondo l’elenco stilato dal ministero dell’Ambiente. Interessano ambienti e paesaggi molto significativi di 15 regioni – i laghi, le torbiere, i fiumi e le foci, gli stagni, le lagune, le valli da pesca, i litorali con le acque marine costiere – e sono per la totalità inseriti anche nella rete Natura 2000 o in aree protette nazionali, regionali o locali. Oltre a rappresentare l’habitat di una particolare flora e fauna, le zone umide contribuiscono, in quanto regolatrici del regime delle acque, proprio alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Legambiente si mobilita per far conoscere questi luoghi straordinari dal punto di vista ambientale ma spesso sottovalutati. Come il lago Fusaro in Campania, i pantani Longarini a Ragusa o l’oasi del Simeto a Catania in Sicilia, il lago Ariamacina sulla Sila in Calabria, la riserva naturale della Valle Cavanata in Friuli Venezia Giulia, il fiume Ombrone in provincia di Grosseto e la Riserva Naturale di Bosco Tanali nel comune di Bientina in Toscana, la riserva della Sentina nelle Marche a San Benedetto del Tronto, il parco nazionale del Circeo nel Lazio, la riserva regionale dei Calanchi a Montalbano Jonico.