Roma, 24 gen. (LaPresse) – Circa 2,5 milioni di famiglie italiane, il 14,3%, fanno insieme tutti e tre i pasti per tutti e sette i giorni della settimana. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Censis, che evidenzia che si tratta del momento più importante di relazionalità familiare. Sotto la spinta della crisi, i dati mostrano – sottolinea la Coldiretti – che la tavola è tornata a essere un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado la destrutturazione dei pasti, la proiezione verso l’esterno dei membri dovuta anche agli impegni di lavoro, lo sviluppo di una relazionalità extrafamiliare anche per i membri in età adolescenziale. Si stimano in 10,6 milioni le famiglie italiane che – sottolinea la Coldiretti – ogni giorno della settimana fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena. Quindi il 60,8% delle famiglie, escluse ovviamente le unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano di copresenza intorno alla tavola. In Italia – continua la Coldiretti – sono appena 342mila le famiglie in cui la copresenza a tavola durante la settimana è ridotta a livelli minimi, vale a dire al massimo un pasto insieme due volte a settimana. Si consolida il pasto in comune, per condividere e contenere e le spese, ma anche per trovare momenti di convivialità di fronte alle crisi relazionali. La cena si classifica come il momento più unificante, con 8,8 milioni di famiglie che cenano insieme tutti i giorni della settimana, 5,2 milioni pranzano insieme tutti e sette i giorni e 4,6 milioni di famiglie fanno tutti e sette i giorni colazione alla presenza di tutti i membri. Lo stare insieme in famiglia raggiunge l’apice nel weekend, con 8,1 milioni di famiglie che fanno colazione insieme il sabato e la domenica, 12,8 milioni pranzano entrambi i giorni insieme e 11,4 milioni fanno la cena sempre tutti insieme. La tendenza a riunire più frequentemente la famiglia a tavola durante il tempo libero – sottolinea la Coldiretti – è certamente spinta dalla situazione di crisi economica ma anche dalla ricerca di una migliore qualità dell’alimentazione dopo i pasti veloci consumati durante la settimana lavorativa. Non sorprende quindi – conclude l’organizzazione – che al vertice dei fattori che secondo gli italiani determinano la loro dieta ci siano la ricerca della qualità e della genuinità (45,4%).