Milano, 16 gen. (LaPresse) – Martina Levato, la studentessa bocconiana che il 28 dicembre ha aggredito con l’acido Pietro Barbini insieme all’amante Alexander Boettcher, è stata accusata formalmente anche di lesioni aggravate dalla premeditazione per aver tentato di evirare il 20 maggio 2014 un altro studente della Bocconi che aveva avuto una relazione con lei. Martina aveva dato appuntamento ad un compagno di università con il quale aveva avuto una breve relazione l’estate precedente vicino alla Bocconi.
I due ragazzi si appartarono in macchina prima nei pressi dell’università, vicino a parco Ravizza, e poi nel parcheggio di un hotel in via Lampedusa. Martina ad un certo punto invita il ragazzo a chiude gli occhi e prende un coltello che, secondo gli inquirenti, avrebbe nascosto nei giorni precedenti all’interno della macchina. Il ragazzo, però, si accorge in tempo che qualcosa non va e tenta di diferndersi. Martina riesce comunque a ferirlo più volte ad una mano e alle parti intime ma non ad evirarlo.
La ragazza deve rispondere anche di calunnia, perché agli agenti che sono intervenuti aveva detto che era stato il ragazzo a cercare di aggredirla. L’episodio, per il quale la 23enne era stata denuciata, era già emerso nelle ore successive al suo arresto. Adesso anceh questa indagine è passata al pm Marcello Musso che indaga sulla coppia ‘diabolica’. Nel frattempo il processo a Martina e Alexander per l’aggressione a Pietro Barbini riprenderà il 27 gennaio.