Torino, 6 gen. (LaPresse) – “Il recupero e l’inserimento dell’ex Ospedale Valdese non può prescindere dagli interessi collettivi del SSR e dalla necessaria riorganizzazione e razionalizzazione dei costi. Anche la sanità privata piemontese deve prenderne atto e non credo sia possibile dare patenti in bianco a nessuno. Pensare all’ex Ospedale Valdese come ad un’isola nostalgica, avulsa dalle esigenze del SSR e delle reali esigenze di letti a Torino, è sbagliato. Nulla in contrario, però, che cordate private offrano soluzioni purché non si trasformino in “carrozzoni” sulla groppa del pubblico, essendo già troppe le questioni sul tappeto da affrontare”. Lo dichiara Silvio Viale, medico e consigliere comunale di Torino (Radicali), sul destino dell’ex Ospedale Valdese di Torino.
“Mi chiedo quindi – prosegue Viale – quale sia la reale disponibilità di investimento della Tavola Valdese, tirata in ballo oggi da un suo autorevole esponente, con particolare riferimento agli introiti e alle spese dell’otto per mille consolidate negli anni. La Tavola Valdese nel 2013 su 15 milioni a disposizione ha speso in Piemonte 4.847.405 euro distribuiti su 138 voci”. “E’ lecito chiedersi – incalza il consigliere comunale di Torino – a chi toglierà i fondi dell’8xmille la Tavola Valdese per l’operazione Nuovo Valdese di Torino? Al Piemonte o ad altre Regioni? Una tantum o stabilmente? Sulla vicenda Valdese si è già fatta così tanta confusione che eviterei di alimentarne altre”. “Serve molta chiarezza, altrimenti non mi stupirei, tra un po’, di vedere persino Cota e Monferino alla testa dei presidi per il Nuovo Valdese, con Salvini al seguito”, conclude.