Roma, 19 dic. (LaPresse) – Questa mattina i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Roma, nell’ambito dell’indagine ‘Mafia Capitale’, hanno sequestrato beni per un valore totale di circa 100 milioni di euro riconducibili a Cristiano Guarnera, uno degli arrestati. Il nuovo provvedimento di sequestro riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale, comprese le disponibilità finanziarie, della Edilizia Piera S.r.l., Immobiliare Torre Argentata Costruzioni S.r.l., Verdepamphili S.r.l., I.G.M.A. costruzioni S.r.l., Gruppo immobiliare Universo. Sequestratianche il 52% del capitale sociale della Devil custom cycles S.r.l., 181 unità immobiliari (178 immobili e 3 terreni) site a Roma, Sacrofano, Mentana, Villaricca (Napoli) e Pordenone, un’imbarcazione da diporto modello Maxim 45 di 14,54 metri, 10 auto/motoveicoli, disponibilità finanziarie intestate a Guarnera e terzi interessati.
In seno all’associazione ‘Mafia Capitale’, facente capo a Massimo Carminati, la figura di Guarnera si è nel tempo evoluta, trasformandosi da imprenditore colluso ad imprenditore mafioso – spiega la guardia di finanza – affiliandosi al gruppo criminale e divenendo parte integrante dell’associazione stessa, mettendo a disposizione dell’organizzazione le p roprie imprese nel settore dell’edilizia. Proprio grazie all’intervento di Carminati, alcune delle imprese riconducibili a Guarnera – oggi sotto sequestro – venivano coinvolte per il soddisfacimento delle esigenze connesse al piano di ‘emergenza abitativa’, promosso dall’amministrazione capitolina, nel quale, grazie alla capacità di penetrazione del sodalizio mafioso, erano da tempo inserite le cooperative di Salvatore Buzzi.