Genova, 17 dic. (LaPresse) – La polizia di Rapallo (Genova) in esecuzione di un’ordinanza del gip Nicoletta Bolelli ha arrestato ieri sera il padre di una 25enne disabile e il marito della cugina della ragazza che, dopo essere stata violentata ripetutamente, nel giugno scorso ha abortito in casa e, secondo la procura, è stata lasciata in condizioni di abbandono al punto da rischiare la vita. In base agli le indagini della procura di Genova, coordinate dal procuratore aggiunto Franco Cozzi, la ragazza sarebbe stata violentata in tre occasioni dal marito della cugina, un uomo di 57 anni, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata.
La giovane, che presenta un deficit intellettivo dell’85% e viveva da sola col padre dopo la morte della mamma, è rimasta incinta senza che quest’ultimo, infermiere all’ospedale di Levanto, si sia premurato di farla visitare. Dopo l’aborto sarebbe stato lui a gettare il feto nella spazzatura. L’uomo, 59 anni, è accusato di abbandono di persone incapace e lesioni gravissime, oltre ai maltrattamenti e alla soppressione di cadavere. La ragazza, che è stata salvata dai vicini di casa che hanno chiamato l’ambulanza, ha rischiato la vita per oltre un mese per una setticemia e ora si trova in una struttura protetta.