Castel Gandolfo (Roma), 16 dic. (LaPresse/AP) – Papa Francesco apre le porte della fattoria nella residenza estiva pontificia, dove vengono prodotti latte, carne e verdure per il papa e il suo staff. L’apertura è in progetto per il prossimo anno e consentirà al pubblico di vedere le galline ruspanti alloggiate in una gabbia in maiolica decorata, gli struzzi, tacchini, conigli e le 80 mucche che alimentano Francesco e il suo personale presso la domus Santa Marta. La fattoria fa parte del complesso di Castel Gandolfo che dispone di tre ville, tra cui Villa Barberini, e si estende su 55 ettari, superando lo stesso Vaticano (44 ettari).
Il Vaticano sta progettando di aprire al pubblico l’azienda, dopo il successo delle visite guidate ai giardini circostanti, fontane e ai tesori archeologici della tenuta. Francesco stesso voleva che i giardini di Villa Barberini fossero visitabili dal pubblico e dalla loro apertura a marzo sono stati attraversati da circa 8mila persone. Anche se i piani non sono ancora definitivi, il gestore della villa Osvaldo Gianoli spera di aggiungere al progetto una visita alla fattoria e una visita più completa ai giardini “e, perché no, anche la possibilità di degustare i nostri prodotti”.
La fattoria è stata costruita tra il 1929 e il 1934, per volere di Papa Pio XI, e opera ancora secondo i metodi agricoli del tempo: “Non è un’azienda agricola biologica, ma funziona con fertilizzanti naturali. Prodotti chimici sintetici sono utilizzati solo quando strettamente necessario”, ha spiegato Gianoli. Attualmente sono otto le persone che si occupano degli animali e dell’orto, dove si coltivano patate, zucchine, pomodori e altri prodotti. Uno dei membri dello staff, Emilio Scarsella, è stato qui per 33 anni e ha servito ben quattro papi.