Grosseto, 2 dic. (LaPresse) – E’ il giorno della deposizione di Francesco Schettino, l’ex capitano della Costa concordia chiamato a deporre per la prima volta dall’incidente del 13 gennaio 2012, in cui morirono 32 persone. L’interrogatorio di questa mattina si è concentrato su dettagli tecnici della vicenda. Schettino ha risposto a tutto. La difesa ha insistito sul fatto che le vittime non sarebbero morte in seguito all’incidente, ma per problemi strutturali della nave, dei quali Schettino non era a consocenza, come la mancanza di un generatore di corrente e di compartimenti a tenuta d’acqua, che avrebbero impedito un’efficiente evacuazione.
L’ex comandante della Costa Concordia, in questi anni, ha ripetuto più volte che non vedeva l’ora di deporre in aula per poter scagionare se stesso. Oggi è arrivato con circa 45 minuti di ritardo al Teatro Moderno, presso il quale si sta svolgendo il processo. È indagato per omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave e, se condannato, potrebbe essere condannato fino a 20 anni di reclusione.