Papa: Ebrei, cristiani e musulmani abbiano stessi diritti e doveri

Ankara (Turchia), 28 nov. (LaPresse) – “Occorre portare avanti con pazienza l’impegno di costruire una pace solida, fondata sul rispetto dei fondamentali diritti e doveri legati alla dignità dell’uomo. Per questa strada si possono superare i pregiudizi e i falsi timori e si lascia invece spazio alla stima, all’incontro, allo sviluppo delle migliori energie a vantaggio di tutti. A tal fine, è fondamentale che i cittadini musulmani, ebrei e cristiani – tanto nelle disposizioni di legge, quanto nella loro effettiva attuazione – godano dei medesimi diritti e rispettino i medesimi doveri”. Lo ha detto Papa Francesco incontrando le autorità nel palazzo presidenziale di Ankara durante la sua visita in Turchia. “Essi – ha aggiunto il pontefice – in tal modo più facilmente si riconosceranno come fratelli e compagni di strada, allontanando sempre più le incomprensioni e favorendo la collaborazione e l’intesa. La libertà religiosa e la libertà di espressione, efficacemente garantite a tutti, stimoleranno il fiorire dell’amicizia, diventando un eloquente segno di pace”.

NON RASSEGNAMOCI A CONFLITTI, SCEGLIERE CORAGGIO DELLA PACE – “Non possiamo rassegnarci alla continuazione dei conflitti come se non fosse possibile un cambiamento in meglio della situazione! Con l’aiuto di Dio, possiamo e dobbiamo sempre rinnovare il coraggio della pace – ha aggiunto il Pontefice – Questo atteggiamento conduce ad utilizzare con lealtà, pazienza e determinazione tutti i mezzi della trattativa, e a raggiungere così concreti obiettivi di pace e di sviluppo sostenibile”.

CONTRAPPORRE SOLIDARIETÀ CREDENTI A FONDAMENTALISMO – “Occorre contrapporre al fanatismo e al fondamentalismo, alle fobie irrazionali che incoraggiano incomprensioni e discriminazioni – ha spiegato Bergoglio – la solidarietà di tutti i credenti, che abbia come pilastri il rispetto della vita umana, della libertà religiosa, che è libertà del culto e libertà di vivere secondo l’etica religiosa, lo sforzo di garantire a tutti il necessario per una vita dignitosa, e la cura dell’ambiente naturale”. “Di questo – ha aggiunto – hanno bisogno, con speciale urgenza,i popoli e gli Stati del Medio Oriente,per poter finalmente ‘invertire la tendenza’ e portare avanti con esito positivo un processo di pacificazione, mediante il ripudio della guerra e della violenza e il perseguimento del dialogo, del diritto, della giustizia”.


LECITO FERMARE AGGRESSORE, MA NON BASTA RISPOSTA MILITARE -“E’ lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre però nel rispetto del diritto internazionale”, ha affermato ancora ricordando “che non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare”. “E’ necessario un forte impegno comune – ha aggiunto il pontefice – basato sulla fiducia reciproca, che renda possibile una pace duratura e consenta di destinare finalmente le risorse non agli armamenti, ma alle vere lotte degne dell’uomo: contro la fame e le malattie, per lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia del creato,in soccorso di tante forme di povertà e marginalità che non mancano nemmeno nel mondo moderno”.