Roma, 19 nov. (LaPresse) – “È compito della Cassazione valutare il processo, non entro certo nel merito. Mi auguro che la giustizia arrivi fino in fondo dopo il lavoro straordinario svolta da Guariniello e che comunque non sia per un cavillo che si lascia tutta questa gente senza giustizia”. È con questo spirito che Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera (Reggio Emilia) aspetta il verdetto della Massima corte sul processo Eternit. “Sono 47 le vittime dell’amianto a Rubiera, riconosciute dalla sentenza d’appello – spiega – Il Comune si è costituito da subito parte civile e in appello ha ottenuto una provvisionale da 2 milioni di euro”. Dal miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, condannato in appello a 18 anni di reclusione per disastro ambientale doloso, come tutti gli altri comuni, Rubiera non ha visto un euro. “Ci siamo coordinati con il Comune di Casale Monferrato – spiega il primo cittadino emiliano – per dare mandato a uno studio internazionale per fare eseguire la provvisionale. Due mesi da, dopo avere ottenuto un primo report abbiamo sospeso la cosa in attesa di questa sentenza, ma l’intenzione è quella di andare avanti e fare da apripista per gli altri indennizzi, anche quelli piu bassi delle singole famiglie”. I due milioni, spiega, verrebbero investiti sul territorio per la salute dei cittadini. Il sindaco rivendica con orgoglio il ‘protocollo Rubiera’ sperimentato per individuare e smaltire l’amianto. “In tre anni – spiega – semplicemente utilizzando il satellite, e con Google maps qualsiasi amministrazione può farlo, abbiamo recensito e bonificato 200mila metri quadri di amianto, abbiamo messo su una sorta di ‘catasto dell’amianto’, che sta dando ottimi risultati”.