Venezia, 7 nov. (LaPresse) – Circa 200 soccorritori messi a disposizione della popolazione dai 21 gruppi di protezione civile del territorio: il Veneto reagisce all’ondata di maltempo di questi giorni che non smetterà nemmeno durante il fine settimana. “Anche in questo caso, pur se con conseguenze fortunatamente minori rispetto ai tragici eventi degli anni passati – sottolinea il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -, abbiamo dovuto fronteggiare una situazione di emergenza e dei cittadini hanno subito danni e disagi. Non saranno lasciati soli. Purtroppo abbiamo sviluppato una consolidata esperienza operativa in questi casi, per cui invito fin da subito i sindaci, che ringrazio per il grande lavoro fatto sui loro territori, a raccogliere le segnalazioni dei danni e a trasmettercele per poter valutare in fretta ma con precisione le iniziative da prendere”.
In queste ore la protezione civile regionale ha stilato una prima relazione sull’accaduto: l’ondata di maltempo è cominciata nelle prime ore di mercoledì mattina e si è conclusa nella notte tra giovedì e venerdì. Le zone più colpite il bellunese e lo zoldano, il basso agordino e il feltrino con quantitativi medi di pioggia di 180 millimetri mercoledì e 100 millimetri giovedì. Nel vicentino il bacino del Posina e Alto Astico con quantitativi medi di 180 millimetri mercoledì e 90 millimetri giovedì, con punte di 280 millimetri. L’Adige è andato in piena a Verona nelle prime ore di questa mattina e arriverà per domani mattina all’altezza di Boara Pisani (Padova). Stessa situazione per il Brenta a Bassano (Vicenza) e Curtarolo (Padova). Il Piave, invece, è andato in piena a Ponte di Piave (Treviso) e San Donà (Venezia). Ad aumentare il bilancio dei danni le frane di mercoledì a Vittorio Veneto, che ha interrotto la linea ferroviaria, e quelle di giovedì in provincia di Belluno, in val Modolo e a Feltre.