Torino, 6 nov. (La Presse) – E’ iniziata l’udienza al Tar del Piemonte sui ricorsi presentati contro la vittoria alle scorse elezioni regionali dell’attuale presidente Sergio Chiamparino. Il ricorso principale è stato presentato da Patrizia Borgarello, ex consigliere provinciale della Lega Nord. Con l’atto si contestano alcune presunte irregolarità per quanto riguarda le firme in alcune liste elettorali a sostegno di Chiamparino. Altri due ricorsi sono stati depositati dopo quello di Borgarello. Uno da parte del leghista Francesco Vercelli e il secondo da parte di tre cittadini assistiti da Sara Franchino, avvocato e consigliere regionale dei ‘Pensionati’. Franchino era subentrata in Regione a Michele Giovine dopo che quest’ultimo era stato espulso, visto che era stato condannato per firme false.
Altri ricorsi sono stati presentati contro questi tre. Il primo da Sergio Chiamparino e 25 consiglieri di maggioranza, il secondo dall’avvocatura della Regione Piemonte e il terzo da alcuni cittadini assistiti dall’avvocato Barbara Molinar Minn, il legale di Mercedes Bresso, la ex presidente della Regione che aveva vinto la partita dei ricorsi presentati da lei contro la vittoria alle regionali del 2010 del leghista Roberto Cota.
“Risulta palese – ha affermato durante l’udienza al Tar il legale di Patrizia Borgarello, l’avvocato Alberto Caretta – l’esistenza di gravissime irregolarità che hanno portato a un procedimento penale. E’ risultato che molte delle firme sono false. C’era addirittura chi si firmava col nome della città in cui è nato, come Trecate”. “Molte delle autenticazioni sono nulle – ha proseguito -, sia da un punto di vista formale che sostanziale. Ci sono molte cose strane. Tra cui per esempio un unico autenticatore per trecento firme, due al minuto, in due città diverse. E’ indispensabile quindi proporre la querela di falso avverso tutti gli atti impugnati”.