Torino, 30 ott. (LaPresse) – Marte chiama, l’Italia risponde. E lo farà per due volte, nel 2016 e nel 2018 grazie a due missioni del programma ExoMars, che vede l’Agenzia spaziale europea (Esa) e quella italiana (Asi) lavorare fianco a fianco con sei importanti industrie aerospaziali, tra cui la Thales Alenia Space. L’obiettivo è quello di cercare tracce di vita sul pianeta rosso e raccogliere elementi di studio in grado di rispondere alle tante domande che circondano Marte. Il progetto è stato presentato questa mattina a Torino, sede dell’Alenia. L’Italia, infatti, è il maggior contributor del programma ExoMars, dato che fornisce il 32,8% dell’investimento totale, pari a 1,2 miliardi.
LA LEADERSHIP ITALIANA. L’Esa ha assegnato al nostro Paese la leadership principale di entrambe le missioni; oltre alla responsabilità complessiva di sistema di tutti gli elementi, è sempre italiana la responsabilità diretta dello sviluppo del modulo di discesa di ExoMars 2016, denominato Schiaparelli, del drill di due metri che perforerà il suolo marziano per il prelievo di campioni e del centro di controllo da cui il Rover verrà operato.
LA MISSIONE DEL 2016. Nella prima missione il veicolo inviato verso il Pianeta Rosso sarà composto da un modulo orbitante, chiamato Tgo (Trace Gas Orbiter), attualmente in fase di integrazione nello stabilimento Thales Alenia Space di Cannes e da un modulo di discesa chiamato Edm (Entry descent landing Demonstrator Module) che, invece, in fase di costruzione nello stabilimento Thales Alenia Space di Torino. Dopo un viaggio di nove mesi il veicolo sbarcherà su Marte grazie a un paracadute che ne ridurrà progressivamente la velocità fino a farlo depositare sulla superficie del pianeta. Questa prima parte della missione durerà circa due anni, durante i quali verranno raccolte quante più informazioni possibili sull’atmosfera e la superficie marziana.
LA MISSIONE DEL 2018. Verso la fase finale della prima missione, arriverà su Marte il modulo di discesa, che avrà il compito di fare ammartare il Rover, il quale inizierà a trasmettere i suoi dati sulla terra attraverso il ‘ponte radio’ costituito con il Trace Gas Orbiter. Anche la seconda missione di Exomars sarà guidata dall’Esa, ma con una partecipazione di Roscosmos (l’Agenzia spaziale russa) più ampia rispetto alla precedente. In questa missione un veicolo spaziale partirà a maggio del 2018, per un viaggio di 7 mesi verso Marte. L’esplorazione della superficie durerà 218 giorni marziani (circa 230 giorni terrestri). In questa fase sarà esplorata una vasta area del pianeta, anche grazie al prelievo e all’analisi di campioni di terreno fino a due metri di profondità. Sarà in questo momento che saranno analizzate eventuali forme di vita presenti o passate.
ASPETTANDO IL 2016. Fino al 2016 la macchina organizzativa sarà a pieno regime: a febbraio 2015 negli stabilimenti Alenia di Torino e Cannes verranno fatte tutte le prove ambientali e tecnologiche necessarie e ad ottobre sarà completata la preparazione al lancio dell’intero veicolo. All’inizio del 2016, invece, inizierà il countdown: la finestra di lancio si apre il 7 gennaio 2015 e si chiude il 27 dello stesso mese per una durata complessiva di 27 giorni.
IL RUOLO DI THALES ALENIA SPACE. Thales Alenia Space Italia è Prime Contractor nel Programma Exo-Mars, occupandosi dell’intera progettazione delle due missioni. In particolare per quella del 2016 sta realizzando il modulo Edm per l’ingresso e discesa su Marte, mentre la realizzazione del modulo orbitante (Trace Gas Orbiter) avviene nel sito Thales Alenia Space di Cannes. Per la missione 2018, oltre alla responsabilità dello sviluppo dell’intero sistema, Thales Alenia Space Italia si occupa in particolare dello sviluppo del sistema di controllo, navigazione e guida del CM e DM, del progetto del Sistema Rover, inclusa la sua integrazione e la realizzazione del laboratorio analitico.