Milano, 30 ott. (LaPresse) – “Dall’inizio dell’anno sono già 20 le donne uccise in Lombardia. Questo significa che non ci troviamo più di fronte a un’emergenza, ma a un problema strutturale della nostra società”. Lo ha dichiarato Paola Bulbarelli, assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità della Lombardia, illustrando i progetti della Regione per combattere la violenza sulle donne durante la conferenza stampa di presentazione del ‘Manuale antistalking’ redatto da Telefono Donna e presentato a Palazzo Marino.
Altri dati forniti dalla Regione rivelano che tra il 2009 e il 2013 sono state 13.755 le donne che si sono recate in uno dei 16 centri antiviolenza attivi in Lombardia. E che si sono verificati 8.388 casi di maltrattamento fisico; 2.403 di violenza assistita; 1.483 di stalking; 10.035 di violenza psicologica; 3.651 di tipo economico. Le donne che hanno subito maltrattamenti sono 9.931 di nazionalità italiana e 3.824 straniera. I casi di violenza diretta sui figli sono stati 2.675 e 10.061 i minori coinvolti.
Conoscere a fondo il fenomeno è fondamentale per intervenire efficacemente sul fenomeno, ed è per questo che la Regione si è dotata di un software sperimentale “in grado di fornirci un dato omogeneo e statisticamente rilevante rispetto al fenomeno della violenza domestica sul nostro territorio che, purtroppo – spiega Bulbarelli – rimane ancora troppo sommerso vuoi per la paura di ripercussioni anche sui figli, vuoi perché le donne pensano sempre di poter dare un’altra possibilità al compagno”. La Regione Lombardia ha deciso di concentrare i propri sforzi soprattutto sul problema della mancata denuncia. “Oggi – ha aggiunto l’assessore – solo il 7,3% delle donne maltrattate trova il coraggio di uscire allo scoperto”. “Ce la stiamo mettendo tutta per invertire un trend sempre crescente – ha aggiunto Bulbarelli -. Dall’inizio della legislatura abbiamo stanziato 1 milione di euro all’anno per incrementare la rete dei nostri centri. Ne abbiamo 25 e dovrebbero essere almeno 100. Stiamo investendo anche tanto sulla formazione. Il mese scorso sono partiti 4 corsi per avvocati e abbiamo già deciso di estenderli a tutte le tipologie di personale che entrano in contatto con queste donne: medici, infermieri, assistenti sociali e anche giornalisti”.
Bulbarelli ha poi fatto un conto di quanto costa alla società il fenomeno della violenza sulle donne: “Fra spese sanitarie, cure farmacologiche, assistenza e mancata produttività ci avviciniamo ai 17 miliardi di euro”. Secondo l’assessore significa trovarsi in un Paese arretrato. “Deve cambiare l’approccio al tema – ha sottolineato – e deve esserci anche un cambio culturale. Bisogna fare un percorso, donne e uomini uniti, a partire dalle scuole”. L’assessore ha poi concluso con l’auspicio che il miliardo di euro che il Governo ha ipotizzato di tagliare alla Lombardia con il Dl Stabilità non vada ad impattare con i fondi stanziati per combattere la violenza di genere. “Vanno bene i risparmi – ha concluso – ma questi non devono essere fatti sulla pelle delle persone maltrattate”.