Taranto, blitz della mobile: 52 arresti, tra cui esponenti dei clan

Bari, 6 ott. (LaPresse) – Dalle 4 di questa mattina la squadra mobile di Taranto ha eseguito 52 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Lecce Alcide Maritati su richiesta del pubblico ministero Alessio Coccioli della procura leccese. L’operazione chiamata ‘Alias’ è scattata al termine di una lunga attività inquirente condotta dagli investigatori della questura tarantina su delega della direzione distrettuale antimafia di Lecce. I reati vanno dalla rapina, alle estorsioni, al traffico d’armi fino allo spaccio di droga. Contestato anche un omicidio, è quello di Tonino Santagato, 57 anni, ucciso il 29 maggio del 2013 in via Mazzini a Taranto, per il quale sono stati condannati a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato i fratelli Giovanni e Salvatore Pascalicchio. Il mandante sarebbe Nicola De Vitis, prima di oggi in regime di semilibertà dopo aver scontato 18 anni di carcere per l’omicidio di Cosima Ceci, la madre dei Modeo, clan tarantino.

Ma, De Vitis non è l’unico esponente della criminalità organizzata, i 52 arrestati sono quasi tutti pregiudicati. Boss e affiliati di famiglie tristemente note come i Modeo e i Ricciardi, protagonisti delle guerre di mala per l’egemonia sul territorio nella fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, che tornati in libertà di recente, dopo 30 anni di prigione, secondo l’accusa si sarebbero riorganizzati. Ma, spicca anche qualche nome di insospettabili come quello dell’imprenditore Fabrizio Pomes accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il gruppo criminale avrebbe anche avuto forti ramificazioni operative in Veneto a Verona ed in Sardegna a Sassari.