Palermo, 24 set. (LaPresse) – Rapina aggravata in concorso e ricettazione. Sono questi i reati contestati a Emanuele Rubino, palermitano di 26 anni, arrestato dalla polizia con l’accusa di aver rapinato il 12 febbraio una gioielleria del centro di Torino, in via XX settembre. Rubino agì insieme con un complice, un minorenne arrestato subito dopo il colpo che ha fruttato gioielli per trecentomila euro. Il minore era infatti entrato nella gioielleria dicendo di voler acquistare un orologio per fare un regalo alla fidanzata in vista di San Valentino. In un secondo momento entrò in azione Rubino, travestito da postino: dopo aver mostrato la pistola al gioielliere, questi reagì. Il finto postino avrebbe avuto la peggio se non fosse stato difeso dal suo complice, intervenuto con uno spray urticante. Il gioielliere, più volte colpito al volto con il calcio della pistola, fu costretto ad aprire la cassaforte.
L’intera scena è stata ripresa dalla telecamera a circuito chiuso della gioielleria e le analisi dei tabulati del celliulare del minorenne hanno consentito alle sezioni Antirapina di Palermo e Torino di risalire a Rubino. Antefatto essenziale alla rapina era stato il furto commesso ai danni di un postino di Moncalieri, che era stato derubato di una divisa di Poste Italiane e dello scooter: gli stessi utilizzati per la rapina alla gioielleria. Casco e ciclomotore sono stati abbandonati poco dopo la rapina. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal gip del tribunale di Torino.