Caso Cucchi, pg: Fu pestato dopo udienza convalida arresto

Roma, 23 set. (LaPresse) – Stefano Cucchi fu picchiato, ma l’aggressione avvenne dopo l’udienza di convalida del suo arresto per droga e non prima, come sostenuto dall’accusa in primo grado. È quanto emerso oggi in aula a piazzale Clodio – nel corso della prima udienza del processo d’appello per la morte del geometra romano – secondo la ricostruzione contenuta nella requisitoria del procuratore generale Mario Remus. Secondo l’accusa sostenuta in primo grado, Cucchi era stato picchiato nelle celle del palazzo di giustizia poco prima dell’udienza di convalida del suo arresto, e poi abbandonato a se stesso nel reparto detenuti dell’ospedale ‘Sandro Pertini’ dove fu portato dopo il suo arresto per droga. Tutto ciò ha consentito al pg di giungere a una richiesta di condanna anche per gli agenti della penitenziaria che ebbero in cura Cucchi, e che in primo grado erano stati assolti.

“C’è la prova che Stefano non avesse segni di aggressione violenta prima di arrivare in udienza – ha detto il pg – l’aggressione è avvenuta dopo l’udienza di convalida dell’arresto e prima della sua traduzione in carcere”. Tant’è che “in udienza ha battibeccato, si è alzato più volte, ha scalciato un banco; certo non avrebbe potuto farlo e fosse stato fratturato”. Per il procuratore generale “la localizzazione delle lesioni sul corpo di Stefano non porta a credere che siano state causate da una caduta accidentale, bensì da una aggressione vera e propria. Stefano era di una magrezza eccezionale; il suo esile corpo ha scattato la fotografia di un’aggressione volontaria e intenzionale”. La certezza espressa dal Pg Remus è che Stefano Cucchi “è stato aggredito dagli agenti della polizia penitenziaria che lo avevano in custodia”.