Roma, 22 set. (LaPresse) – “Ci sono episodi più o meno gravi avvenuti il 3 maggio sui quali sono ancora in corso delle indagini, è evidente che all’inizio la priorità è stata data al fatto più grave ovvero la morte di Ciro Esposito”. Così il capo della Digos di Roma Diego Parente ha commentato nella conferenza stampa convocata questa mattina in questura l’arresto ai domiciliari per ‘Genny la carogna’, il capo ultrà napoletano che la sera della finale di coppa Italia tra Fiorentina e Napoli esibiva, a cavalcioni su una balaustra allo stadio Olimpico, la maglietta con la scritta “Speziale libero”.
In base alle ricostruzioni della Digos un gruppo di 100 di tifosi napoletani. Guidati proprio da ‘Genny la carogna’, sarebbero confluiti intorno alle 17 di quel pomeriggio a Piazza Mancini, in un punto dove era vietato il loro passaggio per evitare che incontrassero i tifosi della Fiorentina.
I sostenitori del Napoli in questione sarebbero stati quindi scortati dalla polizia verso lo stadio, compiendo atti violenti nel tragitto contro le forze dell’ordine. All’altezza di Ponte Milvio gli incidenti sarebbero proseguiti con il lancio di pietre e bombe carta contro gli agenti. Gli inquirenti, visionando i filmati, hanno ricostruito come a istigare le violenze sarebbe stato proprio Gennaro De Tommaso, per tutti ‘Genny la carogna’.