Rovigo, 22 set. (LaPresse) – Quattro operai di una azienda di Ca’ Emo, in provincia di Rovigo, sono morti a causa di esalazioni di acido solforico, a seguito dello scoppio di una cisterna. Un quarto operaio è in gravi condizioni. Sarebbe rimasto ferito anche un vigile del fuoco. La ditta dove si è verificato il tragico incidente si occupa di trattamento di rifiuti industriali. Sul posto i vigili del fuoco e gli operatori del 118.
Inizialmente sono state trovate tre persone decedute a causa dell’esplosione, il corpo del quarto operaio è stato scoperto dai vigili del fuoco durante i sopralluoghi. Le vittime, secondo le prime informazini, sono tutte italiane: due sono residenti nel padovano e uno è di Adria mentre il quarto non è stato ancora identificato.
Il disastroso incidente sul lavoro è avvenuto alla Co.Impo di Adria (Rovigo), azienda attiva nel campo della lavorazione dei rifiuti. Intorno alle 10, questa mattina, sarebbe esplosa una cisterna che conteneva acido solforico. Le cause, sono ancora oggetto di indagine dei carabinieri di Adria e dei tecnici dello Spisal, coordinate dal pubblico ministero di Rovigo Sabrina Duò.
Due delle vittime sono dipendenti dell’azienda, un altro è un camionista di una ditta di trasporti: sono le vittime della tragedia di Adria (Rovigo), dove una nube tossica scatenata da un’esplosione di una cisterna di acido solforico all’interno della Co. Impo., azienda che tratta rifiuti speciali, ha ucciso quattro persone. Sono tre i lavoratori di Adria: Paolo Vallesella, 53 anni, Marco Berti, 47 anni, e Nicolò Bellato, 28. Il più giovane è un impiegato morto nel tentativo di salvare gli altri due, quando ha capito la gravità della situazione. Il quarto è un camionista di Piove di Sacco (Padova), Giuseppe Baldan, 47 anni. Ferito gravemente un 41enne di Adria, che ora si trova in ospedale. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, a ucciderli sarebbe stata una nube tossica di ammoniaca, che sarebbe stata generata dallo sversamento dell’acido all’interno di alcune vasche di liquami.