Torino, 19 set. (La Presse) – La Regione Piemonte ritirò il finanziamento destinato al progetto di ricerca sulle cellule staminali di Davide Vannoni dopo che un comitato scientifico internazionale, interpellato dall’ente stesso, comunicò che non era ammissibile. Lo ha detto oggi, al processo che si celebra a Torino contro Davide Vannoni, imputato di tentata truffa nei confronti della Regione, l’ex assessore all’Innovazione Andrea Bairati, sentito come testimone dell’accusa e citato dal pm Giancarlo Avenati Bassi. La Regione aveva stanziato 500mila euro per finanziare il progetto di Vannoni.
“Nel 2007 – ha spiegato Bairati – sulla scorta di un atto approvato dal consiglio regionale, venne chiesto alla giunta di dare atto alal decisione. Per la natura sperimentale dell’inziativa la giunta decise di passare il procedimento dall’assessorato alla Salute al mio assessorato. Con una delibera accantonammo quindi 500mila euro e seguimmo la legge 4 del 2005 che stabilisce la procedura di valutazione dei progetti ricerca. Il progetto venne esaminato da un’equipe di esperti internazionali che fecero una valutazione sulle carte a loro presentate”.
“Non scelsi – ha precisato Bairati – e non conobbi i valutatori perchè secondo la procedura di selezione non potevo farlo. Ci sono banche dati tematiche predisposte, e fu la direzione dell’assessorato ad avviare tecnicamente la procedura di valutazione. Il responso fu unanimemente negativo e noi adottammo una delibera con cui dicemmo che il progetto non era finanziato. I 500mila euro tornarono quindi nel bilancio regionale, negli avanzi attivi”. “Conobbi Vannoni – ha poi detto Bairati rispondendo alle domande del pm Avenati Bassi – a una cena da un amico nel 2005, lui parlava di tutt’altra attività professionale ma non di staminali”. “So – ha aggiunto ancora – che circolavano voci su lui riguardo al fatto che avrebbe trattato pazienti nel sottoscala senza seguire le regole dell’Aifa”.