Nuoro, 16 set. (LaPresse) – La polizia di Nuoro ha arrestato 28 persone di nazionalità italiana, albanese e rumena al termine di un’indagine iniziata nel 2011 denominata ‘Cassiopea’. Secondo le accuse, tutti sarebbero coinvolti in un vasto traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, armi ed euro falsi dall’Albania alla Sardegna e al nord Italia. L’attività investigativa degli agenti della sezione Antidroga della squadra mobile nuorese, diretta dal vice questore aggiunto Fabrizio Mustaro, ha fatto luce anche su una fitta rete di spaccio nella provincia di Nuoro e nel nord-est della Sardegna. L’operazione conclusa oggi ha visto impiegati oltre 120 poliziotti delle questure di Nuoro, Sassari e Brescia, del commissariato di Olbia, del reparto Prevenzione crimine di Abbasanta e tre unità cinofile antidroga del Caip di Abbasanta. Gli arresti sono eseguiti anche in Romania con la collaborazione della polizia rumena. Maggiori dettagli saranno resi noti durante la conferenza stampa convocata oggi in questura.
“La droga è diventato il nostro principale problema nella provincia di Nuoro. La quantità di stupefacenti che circola in rapporto al numero degli abitanti è maggiore rispetto al resto della Sardegna e di molte altre regioni italiane”. Lo ha dichiarato il questore di Nuoro Pierluigi D’Angelo a margine della conferenza stampa convocata per illustrare i risultati dell’operazione ‘Cassiopea’, portata a termine all’alba di oggi con l’emissione di 28 misure di custodia cautelare a e due denunce a piede libero. In particolare si tratta di un sassarese e sei cittadini albanesi finiti in carcere su disposizione del gip di Nuoro, mentre altri sei nuoresi, tutti pregiudicati, sono stati messi agli arresti domiciliari.
Tredici persone sono state sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e ad altre due è stato imposto di presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di traffico internazionale di stupefacenti, spaccio, traffico d’armi da guerra e di banconote false. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Nuoro, Sassari, Brescia e in Romania, in collaborazione con la polizia locale.
L’attività investigativa della squadra mobile di Nuoro, diretta dal vice questore aggiunto Fabrizio Mustaro che oggi ha reso noti i particolari, ha fatto luce su una fitta rete di spaccio nella provincia di Nuoro e nel nord est della Sardegna. Gli indagati operavano divisi in due gruppi indipendenti, ma con un’unica fonte di rifornimento della droga, che arrivava dall’Albania. Un gruppo si occupava dello spaccio nel nord est della Sardegna e l’altro nella provincia di Nuoro. La droga sbarcava al porto di Olbia a bordo di auto e furgoni dotati di doppiofondo, dopo essere transitata per l’Emilia Romagna o le città di Milano e Brescia. Una volta arrivata in Sardegna veniva presa in consegna da una sola persona, un pregiudicato 52enne di Loiri Porto San Paolo (Olbia) arrestato in Romania, che poi si occupava di smerciarla agli spacciatori.
Per stare a quanto documentato dalla polizia, il traffico illecito è consistito in decine di chili di cocaina, hashish e marijuana, per un giro d’affari che si aggira intorno a un milione di euro. Inoltre uno degli arrestati albanesi era in affari anche per importare in Sardegna fucili da guerra Ak-47 Kalashnikov, eroina e notevoli quantità di euro falsi. Nel corso delle indagini, la polizia ha sequestrato 500 euro falsi, in banconote da 50 e 100 euro che venivano spese prevalentemente nelle zone costiere e nei luoghi di vacanza durante il periodo estivo. Le piazze dello spaccio nelle quali i 30 indagati operavano, invece, erano principalmente le città di Nuoro, Olbia, Macomer e i centri costieri da Siniscola a Posada e lungo la costa sino al Golfo degli Aranci e La Maddalena. Da Nuoro, Olbia e Macomer la droga raggiungeva poi l’intera provincia.
Le analisi di laboratorio effettuate su 2 chili di hashish, 600 grammi di cocaina e 13 chili di marijuana sequestrati nel corso dell’attività investigativa hanno rilevato che la droga era di ottima qualità. In particolare, i cittadini albanesi avevano a disposizione partite di cocaina pura fra il 45% e il 60% capaci di rendere sul mercato sino a cinque volte tanto, mentre l’hashish era del tipo skunk, il più ricercato sulla piazza. I prezzi di spaccio della cocaina oscillavano tra i 60 e i 120 euro al grammo, a secondo delle quantità acquistate, quelli dell’hashish e della marijuana fra i 7 e i 9 euro al grammo. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Schirra, era partita nel 2011, dopo l’arresto a Nuoro di due persone trovate con due chili di hashish. A settembre del 2012 e marzo del 2013 due corrieri albanesi erano stati arrestati dalla squadra mobile di Nuoro, non appena sbarcati dal traghetto, perché trovati in possesso rispettivamente di 11 chili di hashish e 600 grammi di cocaina purissima. L’operazione di oggi, durante la quale sono state effettuate anche 35 perquisizioni domiciliari, ha visto impiegati oltre 120 poliziotti delle questure di Nuoro, Sassari e Brescia, del commissariato di Olbia, del reparto prevenzione crimine di Abbasanta e tre unità cinofile antidroga.