Napoli, 10 lug. (LaPresse) – Beni per un valore totale di 100 milioni di euro tra società, beni immobili ed autovetture sono stati sequestrati dalla Dia di Napoli nei confronti di un imprenditore del settore del calcestruzzo affiliato al clan dei Casalesi. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere – sezione misure di prevenzione, su richiesta del direttore della Dia. All’operazione partecipano anche i carabinieri del comando provinciale di Caserta e uomini del compartimento della polizia stradale Campania e Molise. I sequestri sono stati eseguiti nei confronti di Alfonso Letizia, storico imprenditore casertano attivo nel settore del calcestruzzo. Era il punto di riferimento del clan dei casalesi, fazione Bidognetti e Iovine, in quanto metteva stabilmente a disposizione della famiglia camorristica i propri impianti di produzione del calcestruzzo e le proprie strutture societarie, ottenendo dall’organizzazione mafiosa l’ingresso nel novero delle aziende oligopoliste presenti sul mercato casertano. In particolare l’organizzazione mafiosa imponeva sui cantieri controllati le forniture di calcestruzzo provenienti dalle sue aziende.
Alfonso Letizia, secondo quanto stabilito dalle indagini, era il vero dominus dell’intero omonimo gruppo imprenditoriale. Ha deciso di operare nel settore estrazione inerti, gestione cave e calcestruzzo, acquisito i siti dove è avvenuta la materiale attività di estrazione e vendita, ha costituito le società che nel corso degli anni si sono avvicendate nel medesimo ambito imprenditoriale, ha coinvolto i figli nella gestione delle compagini intestando loro quote sociali, ha intrattenuto personalmente i contatti con esponenti del clan casalese e mondragonese funzionali alla più proficua gestione delle proprie imprese e ha posto in essere condotte delittuose per il tramite di talune delle citate compagini.