Palermo, 23 giu. (LaPresse) – Novantacinque arresti fra capi e gregari dei mandamenti di Resuttana e San Lorenzo, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e altro. E’ questo l’esito di una maxi operazione antimafia chiamata ‘Apocalisse’, scattata questa mattina all’alba nell’area occidentale di Palermo. Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, hanno consentito di ricostruire l’organigramma dei mandamenti individuandone capi e gregari degli ultimi anni, di accertare la capillare attività estorsiva esercitata da Cosa nostra ai danni di numerose imprese edili e attività commerciali e di riscontrare il diffuso condizionamento dell’economia locale. Sono stati sequestrati complessi aziendali per diversi milioni di euro.
Sui 95 indagati pendono le accuse di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro proveniente da delitto, illecita concorrenza con violenza o minaccia, detenzione illegale di armi e munizioni e reati di natura elettorale. Di questi 95, 78 sono destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere, 13 agli arresti domiciliari, 2 di obbligo di dimora, 1 di divieto di dimora e 1 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Nello stesso contesto si stanno eseguendo otto provvedimenti di sequestro preventivo di imprese, intestate a prestanome, ma riconducibili a elementi di spicco di Cosa Nostra. L’operazione, denominata ‘Apocalisse’, sta infliggendo un durissimo colpo ai due clan mafiosi palermitani di Resuttana e San Lorenzo/Tommaso Natale, interessati da tentativi di riorganizzazione intorno a figure carismatiche come quella di Girolamo Biondino, fratello di Salvatore arrestato in occasione della operazione che pose fine alla latitanza di Salvatore Riina.