Città del Vaticano (Vaticano), 22 giu. (LaPresse) – “Ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito i cristiani a impegnarsi per collaborare alla sua abolizione e sostenere le vittime e i loro familiari”. E’ l’appello lanciato da Papa Francesco dopo l’Angelus in piazza San Pietro, ricordando che il 26 giugno ricorre la Giornata delle Nazioni unite per le vittime della tortura. “Torturare le persone – ha aggiunto il Pontefice – è un peccato mortale, un peccato molto grave”.
“Diventiamo capaci di amare anche chi non ci ama, e questo non è facile”, ha proseguito, aggiungendo che “Gesù sottolinea che non è venuto in questo mondo per dare qualcosa, ma per dare sé stesso, la sua vita, come nutrimento per quanti hanno fede in Lui. Questa comunione con il Signore impegna noi, suoi discepoli, ad imitarlo, facendo della nostra esistenza un pane spezzato per gli altri”.