Bergamo, 19 giu. (LaPresse) – Il gip di Bergamo, Ezia Maccora, non ha convalidato il fermo chiesto dal pm Letizia Ruggeri per Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore 44enne accusato di avere ucciso Yara Gambirasio perché dagli atti non si desume “il pericolo di fuga”.
L’uomo, però, resta in carcere perché la “ferocia” dimostrata e la “gravità intrinseca del fatto” sono “elementi che rendono estremamente probabile il rischio della reiterazione di reati della stessa indole”. Lo si legge nell’ordinanza consultata da LaPresse. “Pur trattandosi di un soggetto incensurato – scrive il gip – la mancanza di freni inibitori” rende la misura cautelare in carcere l’unica adeguata ad evitare “il pericolo di recidiva”.
“NON C’ERA PERICOLO DI FUGA”. Per il gip Ezia Maccora, Bossetti non è incline a fuggire perché è un “soggetto regolarmente residente in Italia dove vive il suo nucleo familiare ed i figli minori, dove svolge attività lavorativa”. Il giudice per le indagini preliminari fa notare anche che “l’uomo non si è allontanato dopo l’omicidio che è avvenuto nel 2010 ed è rimasto in loco durante tutte le indagini e, nonostante la risonanza mediatica delle stesse, tanto che i militari che hanno eseguito il fermo lo hanno trovato presso il luogo di lavoro”. Bossetti “non si è allontanato neanche dopo che la madre nel luglio del 2012 si è sottoposta all’esame del dna e da ultimo dopo che i militari lo hanno sottoposto a controllo tramite alcoltest per effettuare il prelievo genetico che è stato utilizzato per la comparazione, con esito positivo, con la traccia biologica trovata sul corpo della vittima”.
“FATTO DI EFFERATA VIOLENZA”. Il gip, però, ritiene che Bossetti debba rimanere in carcere perché “sussiste l’esigenza cautelare” vista la “gravità intrinseca del fatto, connotato da efferata violenza”. Maccora prende anche in considerazione “la personalità del Bossetti, dimostratosi capace di azioni di tale ferocia posta in essere nei confronti di una giovane ed inerme adolescente abbandonata in un campo incolto ove per le ferite e per ipotermia ha trovato la morte”.