Yara, Bossetti davanti pm si avvale nuovamente di facoltà di non rispondere

Milano, 18 giu. (LaPresse) – Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara, questa mattina è stato sentito nuovamente dal pm Letizia Ruggeri nel carcere di Bergamo per circa un’ora e mezza. Bossetti, assistito dall’avvocato Silvia Gazzetti, anche oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere. La stessa scelta che aveva fatto lunedì scorso, quando era stato fermato nel cantiere dove lavorava e interrogato al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo. Gli atti sono stati poi trasmessi al gip Ezia Maccora che, dopo aver interrogato il muratore 44enne, dovrà decidere se convalidare il fermo.

Tre sono le prove principali indicate nel provvedimento firmato dal pm Ruggeri: il dna di Bossetti coincide con le tracce biologiche trovate sugli indumenti della vittima, il cellulare del muratore che ha agganciato la cella in cui si trovava Yara al momento della scomparsa e le tracce di polvere simile a quella che si può trovare nei cantieri edili rinvenute nei polmoni della 13enne nel corso dell’autopsia.

La giovane Yara scomparve da Brembate, alle porte di Bergamo, il 26 novembre 2010 e il suo corpo fu ritrovato il 26 febbraio 2011 a Chignolo d’Isola (Bg).