Roma, 17 giu. (LaPresse) – Il Wwf denuncia la distruzione di oltre 50 nidi di specie rare di uccelli letteralmente sommersi da un’improvvisa marea artificiale provocata durante il delicatissimo momento riproduttivo nell’ambiente protetto della laguna di Orbetello in Toscana, dove l’Associazione gestisce una delle sue Oasi storiche. Da domenica scorsa la regione Toscana ha autorizzato l’inizio della circolazione idrica forzata, pompando acqua marina verso la laguna, una manovra che da anni viene effettuata come soluzione d’emergenza alle frequenti crisi distrofiche lagunari e conseguenti possibili morie di pesci, che si verificano con l’arrivo del caldo estivo.
La marea ‘artificiale’ ha così sommerso i piccoli e le uova di sterna comune (Sterna hirundo) e cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), quest’ultimo simbolo della laguna, mettendo fine alla covata di decine di coppie che ogni anno, insieme a fraticelli (Sterna albifrons), corrieri piccoli (Charadrius dubius) , volpoche (Tadorna tadorna) trovano rifugio e acque ricche di nutrimento. Per il Wwf si tratta di un gravissimo danno ben prevedibile poiché chi ha effettuato la manovra era a conoscenza del momento delicato per la buona riuscita della covata. Per questo motivo il Wwf sta valutando di portare quanto accaduto all’attenzione dell’autorità giudiziaria affinchè vengano verificate eventuali ipotesi di reato.
Il Wwf ricorda che la laguna di Orbetello, oltre ad essere in parte Riserva naturale provinciale, Riserva naturale Statale e zona Ramsar, è anche interamente Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale, e come tale deve essere gestita e custodita. Per il Wwf si poteva agire diversamente dato che appena una settimana fa si era svolta la Conferenza dei Servizi per la bonifica della laguna presso il Ministero dell’Ambiente: all’incontro erano presenti le autorità locali (Comune di Orbetello, Provincia di Grosseto, Regione Toscana) e lo stesso rappresentante del WWF, in quanto gestore della Riserva, aveva segnalato con chiarezza la presenza sulle sponde della laguna di specie molto rare e il rischio che la fauna avrebbe corso in caso di pompaggio di acqua marina.