Salute, lo studio: genitori donatori anche senza midollo compatibile

Roma, 17 giu. (LaPresse) – Anche in assenza di un donatore completamente compatibile, il trapianto di midollo da uno dei genitori al figlio colpito da gravi malattie, non soltanto potrà essere eseguito, ma le percentuali di guarigione sono le stesse di quelle ottenute con un donatore perfettamente idoneo. E’ l’ultima frontiera del trapianto di cellule staminali, applicata per la prima volta al mondo all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma su bambini colpiti da immunodeficienze severe, rare malattie genetiche dell’infanzia, leucemie e tumori del sangue. I risultati sono stati ora pubblicati sul sito della rivista scientifica internazionale Blood.

La tecnica messa a punto dai ricercatori del Bambin Gesù prevede una ‘manipolazione’ delle cellule staminali che permette di eliminare quelle ‘cattive’ (responsabili, cioè, delle complicanze post trapianto) e di lasciare elevate quantità di cellule ‘buone’, capaci di proteggere il bambino da infezioni severe soprattutto nei primi 4 mesi dopo il trapianto.

La ricerca è stata sperimentata su 23 pazienti pediatrici affetti da patologie rare come l’immunodeficienza severa combinata, l’anemia di Fanconi, la thalassemia major e l’anemia aplastica severa. I risultati del Bambino Gesù dimostrano come la probabilità di cura definitiva per questi bambini sia del 90% e cioè sovrapponibile a quella ottenuta utilizzando come donatore un fratello perfettamente compatibile. Inoltre, il rischio particolarmente basso di sviluppare complicanze a breve e lungo termine correlate al trapianto ottenuto grazie a questo nuovo approccio metodologico, rende questa procedura un traguardo solo pochi anni fa impensabile e, oggi, una realtà potenzialmente applicabile a centinaia di altri bambini nel mondo.

In Italia, infatti, nel 2013, sono stati sottoposti a trapianto allogenico di midollo osseo per malattie non maligne 125 bambini. Grazie a questa nuova frontiera, almeno altri 40 bambini l’anno, diversamente destinati a immunodeficienze severe o a dipendenza cronica dalle trasfusioni, potranno avere una chance di guarigione definitiva.