Città del Vaticano (Vaticano), 11 giu. (LaPresse) – “Penso alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere. Penso a coloro che vivono della tratta di persone e del lavoro schiavo: queste persone non hanno timore di Dio e non sono felici. Penso a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre, pensate che mestiere è questo. Queste persone sono mercanti di morte”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì in Vaticano davanti a una piazza gremita da oltre 30mila persone.
Papa Bergoglio ha illustrato il timore di Dio non come paura bensì come “dono dello spirito che ci quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, rispetto e fiducia nelle sue mani”.
“Il timore di Dio è un allarme di fronte alla pertinacia del peccato – ha aggiunto Papa Francesco -. Quando una persona vive nel male, quando sfrutta gli altri, quando vive soltanto per i soldi, per la vanità, il potere o l’orgoglio, allora il timore di Dio ci mette in allerta: con tutti questi soldi, con questo orgoglio e questa vanità, non sarai felice”.
“Nessuno – ha ribadito Papa Francesco – può portare con sé dall’altra parte né i soldi né il potere né la vanità né l’orgoglio: niente! Soltanto possiamo portare l’amore che Dio Padre ci dà, le carezze di Dio accettate e ricevute da noi con amore. E possiamo portare quello che abbiamo fatto per gli altri”.
Papa Francesco ha lancia un appello al termine dell’udienza generale: “Domani 12 giugno si celebra la giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile”. Poi ha spiegato che “Decine di milioni di bambini sono costretti a lavorare in condizioni degradanti, esposti a forme di schiavitù, sfruttamento, abusi, maltrattamenti e discriminazioni. Auspico che la comunità internazionale possa estendere la protezione sociale dei minori per debellare questa piaga dello sfruttamento minorile. E dobbiamo tutti il nostro impegno per garantire a tutti i bambini la salvaguardia della loro dignità”.