Roma, 30 apr. (LaPresse) – “Io da oggi non parlo più, ora tocca alla politica e alle istituzioni”. Queste le parole usate durante una conferenza stampa in Senato da Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ucciso da quattro poliziotti, tre dei quali ieri hanno ricevuto una standing ovation durante il congresso del sindacato del Sap. “Vorrei sottrarmi a questo dialogo malato tra me e gli assassini di mio figlio”, ha aggiunto Moretti, “la politica solleciti il cambiamento e anche la polizia deve fare qualcosa”. “Mio figlio è vittima di delinquenti in divisa”. Ha detto la madre di Aldrovandi, “la solidarietà delle istituzioni, della politica, non si esaurisca in parole vuote”. Patrizia Moretti, che ai microfoni del Gr3 in mattinata aveva detto che “forse a dover dire qualcosa è il presidente Napolitano come garante della Costituzione”, e che già ieri aveva ricevuto telefonate di solidarietà, tra cui quella del premier Renzi, nel pomeriggio incontrerà il capo della Polizia, Pansa, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e la presidente della Camera Laura Boldrini.
IL SAP NON SI SCUSA. “Tutta la vicenda Aldrovandi è una vicenda all’insegna della bufera mediatica, ed è per questo che alla fine riteniamo che le risultanze del processo siano errate”. Con queste parole il segretario generale del sindacato autonomo di polizia, Gianni Tonelli, ha commentato al Gr3 le polemiche per gli applausi agli agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi durante il congresso nazionale del Sap. “Le sentenze vanno rispettate – ha aggiunto -, ma qui c’è un equivoco colossale: non vuol dire che siano condivise”. “Abbiamo tutto il rispetto per la famiglia e per la madre”, ha detto Tonelli, ma alla domanda sul perchè allora avessero applaudito, il segretario del Sap ha risposto che “tutti i giorni muoiono sulle strade delle persone, non per colpa degli agenti”. E sulle critiche arrivate al sindacato dal capo della polizia, dal ministro dell’Interno e dal presidente del Consiglio, “ci determina ancora di più – ha replicato Tonelli – nel perseguire nel nostro percorso di verità”.
ALFANO REVOCA INCONTRO COL SAP. “Il primo gesto che compirò è quello di revocare l’appuntamento che avevo dato al Sap per martedì prossimo”, ha invece detto al Gr3 il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “È un gesto gravissimo e inaccettabile – ha aggiunto -, che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. È ancor più grave e inaccettabile perché compiuto da uomini che con la loro divisa rappresentano lo Stato e non possono disconoscere il senso di una sentenza passata in giudicato”.
“Io sono convito, ma davvero convinto – ha proseguito Alfano -, che la polizia sia un corpo sano del Paese e proprio per questo comportamenti di questo genere fanno un danno inimmaginabile alla polizia e alle donne a e agli uomini che ogni giorno servono le istituzioni”. “Una manifestazione elettorale”, secondo il viceministro degli Interni, Filippo Bubbico, che ad Agorà ha detto che “gli stessi poliziotti iscritti al sindacato Sap sanno che è in atto il tentativo per partitizzare quel sindacato, per utilizzarlo in questa campagna elettorale”. “Lo Stato riconosce il dolore di una mamma”, ha aggiunto il capo del Viminale, “lo Stato non può dimenticare che un cittadino di 18 anni, un ragazzo, è morto e quindi lo Stato deve sempre piegare la testa e inchinarsi al dolore di una mamma”.
RABBIA SDEGNO DI GRASSO. “Quegli applausi provocano rabbia e sdegno. Per me poi, che da trent’anni vivo circondato da agenti della Polizia di Stato, di cui conosco impegno, fatica, rischi, sacrifici, la rabbia è ancora maggiore, perché so che quell’applauso getta discredito anche su chi porta con onestà quella divisa”. Così su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso. “Oggi – ha scritto Grasso- ho incontrato Patrizia, la madre di Federico Aldrovandi. Ho avuto difficoltà a trovare le parole giuste per esprimere la mia vicinanza a una madre che ha tragicamente perso un figlio e che, in più, è continuamente esposta a episodi come quello di ieri. Come ho detto un anno fa, in un’occasione simile, per lei ci devono essere solo manifestazioni di affetto: la morte di un ragazzo di 18 anni non può essere oggetto di alcuna strumentalizzazione”.