Roma, 21 apr. (LaPresse) – La Farnesina chiede di mantenere il massimo riserbo sul rapimento in Siria di padre Paolo Dall’Oglio dopo la notizia, circolata questa mattina, che lo dava ancora vivo e in mano ai miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Il ministero degli Esteri non ha confermato nè smentito e ha assicurato che l’unità di crisi continua. Il missionario è scomparso in Siria il 27 luglio 2013.
Dall’Oglio, 59 anni, ha vissuto 30 anni in Siria. Qui ha fondato la comunità monastica di Mar Musa, a nord di Damasco. Lo ‘Stato islamico dell’Iraq e del Levante’ (Isis, secondo l’acronimo inglese, o Daesh in arabo) è una formazione legata ad al Qaeda – ma a inizio febbraio sconfessata dagli stessi qaedisti sui siti internet jihadisti – che nei fatti è ostile ai ribelli che si oppongono al regime di Bashar Assad. Secondo informazioni non verificate già a novembre 2013 sembrava che il gesuita fosse in mano agli uomini di Isis.