Courmayeur (Aosta), 21 apr. (LaPresse) – Dall’inizio di aprile la frana sul Mont de la Saxe a Courmayeur, in Valle d’Aosta, ha riguardato un volume di terra e detriti compreso tra i 265mila e i 400mila metri cubi.
VELOCITA’ FRANA. La velocità di frana non è stata costante: dagli 11 millimetri all’ora del 3 aprile, si è passati ai 18 dell’8, fino al metro al giorno del 12 aprile e ai 204 millimetri all’ora del 17.
CRONOLOGIA EVENTO. La cronologia del movimento franoso ad aprile 2014 è stata scandita da un’accelerazione costante e dalle conseguenti azioni di prevenzione. Il 3 aprile il comune di Courmayeur ha emesso bollettino di elevazione del livello di criticità; dal 3 al 7 aprile è stata avviata attivazione preventiva sistema Protezione Civile; l’8 aprile è stato comunicato lo stato di probabile crollo imminente, con la chiusura area e l’evacuazione di frazione La Palu. Dal 10 al 17 aprile è stato registrato un aumento delle accelerazioni e l’intensificazione della frequenza dei crolli di massi con il conseguente supporto alla popolazione dei centri abitati limitrofi ma non a rischio. Il 17 aprile è crollata una porzione tra i 5.000 e i 10.000 metri cubi. Il 20 aprile, alle 13, è stato registrato un nuovo crollo di qualche migliaio di metri cubi, seguito ancora dalla frana delle 19 di ieri sera.
RESIDENTI EVACUATI. Sono circa 80 finora gli abitanti della zona evacuati a scopo precauzionale. Tentacinque sono stati portati in strutture ricettive dal Comune, mentre altri 45 hanno trovato autonomamente una sistemazione.
STRUMENTAZIONE UTILIZZATA. La protezione civile, che coordina le operazioni di monitoraggio e assistenza, utilizza sei telecamere, quattro torri faro per intervenire in caso di interruzione delle linee elettriche, quattro idrovore a monte della zona del previsto collasso, per la gestione post evento dell’eventuale effetto diga. A disposizione, poi, una radio digitale per ogni volontario in servizio, che consente al centro operativo di individuare in real time la posizione sul territorio di ciascun operatore, drone con telecamera finalizzato alla documentazione da vicino delle evoluzioni del versante. In uso anche mezzi meccanici a monte e a valle della zona interessata, per essere pronti ad intervenire post evento, solo dopo che i tecnici avranno verificato la sussistenza delle condizioni di sicurezza, con le operazioni di disalveo della Dora e di sgombero delle strade.