Pasqua, poveri ed emarginati nelle meditazioni della via crucis

Roma, 18 apr. (LaPresse) – Sofferenze, marginalità, povertà, situazioni dei carcerati, abbandonati, senza fissa dimora e persone colpite dalla devatstante crisi economica. Questi sono i temi che contrassegneranno questa sera le meditazioni legate alle via crucis che si terrà al Colosseo, presiedute da Papa Bergoglio e scritte da monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Sessantatrè anni, nativo del Trentino, un passato in gioventù da operaio, per 13 anni vescovo di Locri in Calabria terra ad alta densità di criminalità organizzata, Bregantini dice di aver accolto l’incarico come “una chiamata del Signore, che mi ha permesso di vivere prima di tutto la gratitudine particolarissima alla figura di Papa Francesco, che è già nel cuore di tutti. Secondo, ne è stata onorata, in maniera indiretta ma vitale, anche la mia diocesi di Campobasso-Bojano. E terza cosa, ho sentito vivissima nello scrivere la forza della Via Crucis. Mai come in questa occasione ho sentito vera la passione di Gesù, collegata con la passione dell’uomo, nella preghiera e nella riflessione”.

Nelle meditazioni, quindi, ci sarà un’eco particolare di Papa Francesco a portare, a vivere il Vangelo nelle periferie del mondo: “La Via Crucis è tutto un omaggio alla Evangelii Gaudium”, dice Brigantini. “Alcuni tratti, l’ho citata espressamente, in altri appare in tutta la sua bellezza di contenuti. E’ diventata per me – la Evangelii Gaudium – una parola lucidissima, che ci aiuta proprio a leggere fino in fondo i drammi di oggi, dentro il volto però luminoso e misericordioso soprattutto di Gesù”.