Torino, 11 apr. (LaPresse) – “Una donna di 37 anni è morta, all’ospedale Martini di Torino, subito dopo un’interruzione volontaria di gravidanza con la pillola Ru486”. Lo ha annunciato il quotidiano ‘La Stampa’.
La procura di Torino ha aperto un’inchiesta sul caso. Il pm Gianfranco Colace ha ordinato l’autopsia sul cadavere, che verrà eseguita lunedì mattina. Intanto l’ospedale ha avviato un’inchiesta interna. Le cause della morte, spiegano i sanitari, sono al momento sconosciute. Se i risultati dell’autopsia dovessero confermare che la causa sia la cosiddetta pillola del giorno dopo si tratterebbe “del primo caso in Italia mentre negli Stati Uniti si contano almeno già otto vittime”.
Secondo quanto riferito dai sanitari, e, in particolare, dal direttore della Asl Torino 1, Paolo Simone, e dal primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Martini, Flavio Carnino, la donna è entrata in ospedale lunedì 7 aprile alle 8 e 30 per la prima somministrazione del farmaco, secondo quanto previsto dal protocollo di somministrazione della Ru486. Non ha dichiarato di avere particolari patologie e sembrava sana. La donna ha scelto di non restare in ospedale per tre giorni, come prescrive il protocollo, ed è tornata a casa. Mercoledì mattina alle 8 è tornata in ospedale per la seconda somministrazione del farmaco, che le è stato dato con l’inserimento vaginale di un ovulo. Entro tre ore, come avviene di consueto, la paziente ha espulso il feto. Al controllo delle 12 sembrava che stesse bene. Circa venti minuti dopo il controllo, la donna ha accusato dolori addominali ed è stata sottoposta a terapia con il Toradol. Successivamente, i dolori sono passati. “Aveva qualche perdita – riferisce il ginecologo che l’ha curata – ma è normale dopo un intervento di questo tipo”. Dopo le 12 e 20 all’improvviso la signora ha accusato un malore. Non riusciva a respirare, ed è stata trasferita in rianimazione. “Qui è stata sottoposta – spiega Simone – a tutte le manovre rianimatorie possibili, dai defibrillatori, perchè ha avuto una decina circa di arresti cardiaci, all’adrenalina, ma non c’è stata nulla da fare. Alle 22.45 è stato constatato il decesso”.
“La Direzione regionale Sanità è a completa disposizione del Ministero della Salute e dell’autorità giudiziaria per tutti gli accertamenti utili a fare piena luce sulla vicenda della signora deceduta all’Ospedale Martini dopo un’interruzione di gravidanza”. Lo dichiara il direttore regionale della Sanità del Piemonte, Sergio Morgagni. “Esamineremo la prima relazione dell’Asl TO1, in attesa dell’esito dell’autopsia disposta dal magistrato”, si legge ancora nella nota.